La robotica nelle scuole di Bitonto: imparare con Bee-Bot
Presentato sabato a il PON di robotica educativa e coding della Scuola Caiati
lunedì 3 giugno 2019
18.42
Quando si pensa alla robotica, generalmente, affiorano alla mente meccanismi complicatissimi, utilizzati da figure professionali altamente specializzate, utili alla progettazione e allo sviluppo dei robot. È una delle ultime avanguardie ingegneristiche, che allontanandosi dai laboratori sta entrando in maniera prorompente nella quotidianità dell'uomo.
Da qualche anno si sente parlare persino di robotica educativa. A sperimentarla, sono stati alcuni bambini delle classi 1°, 2° e 3° elementare della Scuola G. Caiati di Bitonto, in un progetto formativo incentrato sulla scoperta della robotica e del linguaggio del coding, presentato sabato mattina nel plesso di Via Abbaticchio, dalla docente esperta del Pon, Lucia Barile e dalla docente tutor Annamaria Achille.
Imparare giocando attraverso la robotica rappresenta una novità didattica, un metodo più semplice che facilita l'apprendimento creativo. Protagonista del percorso è stata l'amica "Bee-Bot", l'ape robot, con la quale gli alunni hanno sperimentato il linguaggio della programmazione, attraverso azioni volte a sviluppare il pensiero computazionale, ovvero quel processo mentale che consente di risolvere problemi in maniera efficace e veloce. Servirsi di un robot ha permesso ai bambini di esplorare il mondo con semplici comandi e aiutarli a muoversi nello spazio. Infatti Bee-Bot presenta nella parte superiore tasti direzionali, che si possono attivare premendoli. L'ape è dotata di un sistema di programmazione e può memorizzare sino a 40 mosse. Una volta stabilito il percorso da seguire, l'ape esegue esattamente i comandi impartiti dai piccoli programmatori. Attraverso l'esperienza di simulazione pratica, effettuata con alcuni giochi, come per esempio il gioco dell'Oca o la fiaba di Biancaneve, i bambini hanno sviluppato capacità logiche e matematiche, rafforzando il concetto di lateralizzazione, ovvero la capacità di saper distinguere la destra dalla sinistra. A disposizione dei bambini anche "Mind-Designer" il robot parlante che sa disegnare, e "Cubetto" il robot di legno indicato per i primi anni della scuola dell'infanzia.
«Insegnare coding è stato stimolante ed entusiasmante perché mi ha appassionata, e ha arricchito la mia esperienza, la mia conoscenza di questa nuova sfida didattica. La reazione dei bambini a questo nuovo modo di apprendere è stata colta come un'opportunità eccezionale che ha permesso loro di imparare divertendosi» ha detto l'insegnante responsabile del PON Lucia Barile.
Durante la presentazione del PON i bambini hanno effettuato tutte le attività di gioco svolte durante l'anno, illustrando ai genitori anche il software Bee Bot, una sorta di videogioco che consente di muovere virtualmente l'ape robot sulla lavagna interattiva. Hanno poi eseguito, a conclusione dell'appuntamento, la Danza dell'Ape, una coreografia pensata con i movimenti dei robot.
Da qualche anno si sente parlare persino di robotica educativa. A sperimentarla, sono stati alcuni bambini delle classi 1°, 2° e 3° elementare della Scuola G. Caiati di Bitonto, in un progetto formativo incentrato sulla scoperta della robotica e del linguaggio del coding, presentato sabato mattina nel plesso di Via Abbaticchio, dalla docente esperta del Pon, Lucia Barile e dalla docente tutor Annamaria Achille.
Imparare giocando attraverso la robotica rappresenta una novità didattica, un metodo più semplice che facilita l'apprendimento creativo. Protagonista del percorso è stata l'amica "Bee-Bot", l'ape robot, con la quale gli alunni hanno sperimentato il linguaggio della programmazione, attraverso azioni volte a sviluppare il pensiero computazionale, ovvero quel processo mentale che consente di risolvere problemi in maniera efficace e veloce. Servirsi di un robot ha permesso ai bambini di esplorare il mondo con semplici comandi e aiutarli a muoversi nello spazio. Infatti Bee-Bot presenta nella parte superiore tasti direzionali, che si possono attivare premendoli. L'ape è dotata di un sistema di programmazione e può memorizzare sino a 40 mosse. Una volta stabilito il percorso da seguire, l'ape esegue esattamente i comandi impartiti dai piccoli programmatori. Attraverso l'esperienza di simulazione pratica, effettuata con alcuni giochi, come per esempio il gioco dell'Oca o la fiaba di Biancaneve, i bambini hanno sviluppato capacità logiche e matematiche, rafforzando il concetto di lateralizzazione, ovvero la capacità di saper distinguere la destra dalla sinistra. A disposizione dei bambini anche "Mind-Designer" il robot parlante che sa disegnare, e "Cubetto" il robot di legno indicato per i primi anni della scuola dell'infanzia.
«Insegnare coding è stato stimolante ed entusiasmante perché mi ha appassionata, e ha arricchito la mia esperienza, la mia conoscenza di questa nuova sfida didattica. La reazione dei bambini a questo nuovo modo di apprendere è stata colta come un'opportunità eccezionale che ha permesso loro di imparare divertendosi» ha detto l'insegnante responsabile del PON Lucia Barile.
Durante la presentazione del PON i bambini hanno effettuato tutte le attività di gioco svolte durante l'anno, illustrando ai genitori anche il software Bee Bot, una sorta di videogioco che consente di muovere virtualmente l'ape robot sulla lavagna interattiva. Hanno poi eseguito, a conclusione dell'appuntamento, la Danza dell'Ape, una coreografia pensata con i movimenti dei robot.