La xylella è a Canosa: a Bitonto in allarme comparto olivicolo
Spagnoletti Zeuli: «C’è da essere seriamente preoccupati»
venerdì 18 dicembre 2020
6.55
L'epidemia di Xylella non è un fatto circoscritto al Salento e alla Valla d'Itria e il rischio di vedere morire gli ulivi di Bitonto e di tutta la terra di Bari è tutt'altro che lontano. È questa la realtà rappresentata da Onofrio Spagnoletti Zeuli - imprenditore agricolo portavoce dell'associazione Restart, nata dall'esperienza dei gilet arancioni dell'agricoltura del 2019 – che ha denunciato la presenza del batterio in un vivaio di Canosa di Puglia
«Non è il caso di allarmarsi – ha detto Spagnoletti Zeuli - ma c'è da essere seriamente preoccupati: la xylella al momento è presente in un vivaio di Canosa, e non in un oliveto, per questo motivo si può circoscrivere subito questo focolaio. Occorre immediatamente chiudere la struttura e distruggere tutte le piante, ricostruendo la tracciabilità dei prodotti in ingresso e in uscita, e prevedendo naturalmente un giusto ristoro per il vivaio stesso».
«La Regione Puglia non perda nemmeno un secondo di tempo – è il monito di Spagnoletti Zeuli - non possiamo mettere a repentaglio il polmone olivicolo italiano rappresentato dalle province di Bari e Bat, occorre dare sicurezza e certezza per il futuro delle imprese».
«Non è il caso di allarmarsi – ha detto Spagnoletti Zeuli - ma c'è da essere seriamente preoccupati: la xylella al momento è presente in un vivaio di Canosa, e non in un oliveto, per questo motivo si può circoscrivere subito questo focolaio. Occorre immediatamente chiudere la struttura e distruggere tutte le piante, ricostruendo la tracciabilità dei prodotti in ingresso e in uscita, e prevedendo naturalmente un giusto ristoro per il vivaio stesso».
«La Regione Puglia non perda nemmeno un secondo di tempo – è il monito di Spagnoletti Zeuli - non possiamo mettere a repentaglio il polmone olivicolo italiano rappresentato dalle province di Bari e Bat, occorre dare sicurezza e certezza per il futuro delle imprese».