Xylella: le associazioni agli enti pubblici «sbrigatevi a fare i trattamenti!»

Il tentativo disperato delle tre organizzazioni di produttori per fermare l'avanza della Xylella

venerdì 30 aprile 2021
Tre organizzazioni di produttori Aproli, Assoproli e Oliveti Terra di Bari ieri pomeriggio hanno sollecitano a mezzo pec istituzioni, agricoltori e proprietari dei terreni a intervenire entro il 10 maggio per evitare l'avanzata della xylella nel nord barese, ormai giunta a Polignano. A lasciare perplesse le associazioni sono molte aree pubbliche non ancora trattate, tra le immagini fornite, anche aree verdi del comune di Bitonto.

Bisogna accelerare le operazioni di pulizia delle aree verdi pubbliche ancora incolte e smuovere gli agricoltori ad intervenire con arature e trinciature per evitare che la xylella dilaghi nelle province di Bari e Bat. «Stiamo scherzando col fuoco, qui è in gioco la nostra storia millenaria e l'economia di migliaia di famiglie – dicono i Presidenti Patruno (Aproli), Mastrandrea (Assoproli) e Sicolo (Oliveti Terra di Bari) -. Le istituzioni pubbliche devono fungere da esempio ed eseguire immediatamente i lavori nelle aree di pertinenza completamente abbandonate, senza perdere ulteriore tempo come stanno facendo, anche attraverso accordi con gli agricoltori e con le cooperative».

I rappresentanti degli olivicoltori hanno scritto direttamente ad Anas, Anci Puglia, Città Metropolitana di Bari, Provincia Bat, Provincia di Foggia, Società Autostrade per l'Italia, Consorzi di Bonifica Terre d'Apulia, Consorzio Asi Bari, Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia, Ferrovie dello Stato, Ferrovie Appulo Lucane, Ferrovie del Nord Barese e, per conoscenza, a Prefettura di Bari, Prefettura Bat, Presidenza della Regione Puglia, Assessorato All'agricoltura, Osservatorio Fitosanitario regionale, Arif e Legione Carabinieri Puglia, chiedendo di ottemperare rapidamente agli obblighi previsti dalla legge regionale.

«Tutti i proprietari di terreni sono chiamati alla responsabilità, chi non interviene è artefice del disastro – rimarcano duramente i rappresentanti degli olivicoltori -. Ci sono ancora dieci giorni di tempo per praticare le buone pratiche agricole ed evitare che la sputacchina si impadronisca del cuore economico e della storia della nostra terra».