Lega Salvini Bitonto al sindaco: «Con la mafia politica bipolare?»
Secondo gli attivisti locali il primo cittadino confonde le idee alla cittadinanza
sabato 22 agosto 2020
10.23
Titoli di giornali fuorvianti per perseguire gli scopi elettorali del primo cittadino. È questa l'accusa rivolta dalla sezione locale della Lega Salvini, guidata da Antonio Ruggiero, al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che sulla questione della mafia starebbe mantenendo una «politica bipolare».
«Non più tardi di qualche settimana fa – scrivono gli attivisti - (eravamo ai primi di luglio) un'intera pagina sul quotidiano del nostro Sud, 'La Gazzetta del Mezzogiorno' evidenziava un suo pensiero: "…quando con la cultura cancellammo la mafia." Il centrodestra di Bitonto ne ha persino affisso un manifesto per focalizzare quanto quell'affermazione e quel titolo a caratteri cubitali fossero demagogia. Ma ognuno di noi, a volte, può avere le sue convinzioni, le sue idee e vanno rispettate, per carità. «In data 20 agosto 2020 – prosegue la nota - leggiamo, purtroppo, un'altra sua dichiarazione: "Continueremo la nostra lotta contro la mafia"».
«Sindaco: si metta d'accordo! - è l'invito dei leghisti - Con se stesso! La mafia è stata demolita dalla 'sua' cultura ( ?? quale?) oppure è opportuno continuare nella lotta alla stessa? Lei confonde le idee all'intera Città, a tutti i bitontini! Oppure usa la mafia a proprio piacimento? Non c'è più la mafia, quando occorre sbandierare i successi e i traguardi (?? Quali?) 'eppoi' è necessario rimettere al centro dell'attenzione pubblica il tema mafioso, magari in campagna elettorale, per farne un 'cavallo' di battaglia ormai notoriamente azzoppato?».
Per i leghisti bitontini non ci sono dubbi: si tratta di un una «politica bipolare, al momento, che non sfugge all'elettorato che, di certo, non l'ascolta più ormai cosciente del Suo grande bluff. Non Le crede più nessuno, nemmeno i consiglieri, eletti altrove ma traghettati in Italia in Comune: è opportuno specificare il nostro Comune non già il suo. A proposito: Nacci? Ci dovrebbe qualche chiarimento o no?».
«Non più tardi di qualche settimana fa – scrivono gli attivisti - (eravamo ai primi di luglio) un'intera pagina sul quotidiano del nostro Sud, 'La Gazzetta del Mezzogiorno' evidenziava un suo pensiero: "…quando con la cultura cancellammo la mafia." Il centrodestra di Bitonto ne ha persino affisso un manifesto per focalizzare quanto quell'affermazione e quel titolo a caratteri cubitali fossero demagogia. Ma ognuno di noi, a volte, può avere le sue convinzioni, le sue idee e vanno rispettate, per carità. «In data 20 agosto 2020 – prosegue la nota - leggiamo, purtroppo, un'altra sua dichiarazione: "Continueremo la nostra lotta contro la mafia"».
«Sindaco: si metta d'accordo! - è l'invito dei leghisti - Con se stesso! La mafia è stata demolita dalla 'sua' cultura ( ?? quale?) oppure è opportuno continuare nella lotta alla stessa? Lei confonde le idee all'intera Città, a tutti i bitontini! Oppure usa la mafia a proprio piacimento? Non c'è più la mafia, quando occorre sbandierare i successi e i traguardi (?? Quali?) 'eppoi' è necessario rimettere al centro dell'attenzione pubblica il tema mafioso, magari in campagna elettorale, per farne un 'cavallo' di battaglia ormai notoriamente azzoppato?».
Per i leghisti bitontini non ci sono dubbi: si tratta di un una «politica bipolare, al momento, che non sfugge all'elettorato che, di certo, non l'ascolta più ormai cosciente del Suo grande bluff. Non Le crede più nessuno, nemmeno i consiglieri, eletti altrove ma traghettati in Italia in Comune: è opportuno specificare il nostro Comune non già il suo. A proposito: Nacci? Ci dovrebbe qualche chiarimento o no?».