Liste d’attesa per esami diagnostici sterminate in Puglia
Damascelli: «Servono soluzioni strutturali e assunzioni»
mercoledì 14 novembre 2018
9.41
«In Puglia le liste d'attesa rappresentano un dramma, che peggiora di giorno in giorno». Sono le lunghe attese per ricevere un esame diagnostico, ma, più in generale, una qualsiasi prestazione sanitaria, al centro della denuncia del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che ha chiesto alle istituzioni regionali impegni concreti.
«Ci saremmo aspettati – ha detto Damascelli - che Emiliano oggi in Consiglio regionale spiegasse ai cittadini le azioni di programmazione che il suo Governo ha messo in campo o ha intenzione di adottare per risolvere una situazione che penalizza soprattutto i pazienti più fragili. La realtà è che la sanità è allo sfascio: ad esempio, quando un medico va in pensione nei Presidi Territoriali di Assistenza, anziché sostituirlo si chiude l'ambulatorio e l'agenda delle prenotazioni; un tecnico radiologo viene trasferito e l'attività diagnostica cessa, lasciando inutilizzata una tac all'avanguardia. Il grande problema è proprio questo: la carenza di medici, infermieri, ausiliari e personale amministrativo».
Una denuncia che arriva, da parte di Damascelli, proprio all'indomani della stabilizzazione di 103 precari della BAT, tra medici e infermieri, cui seguiranno, stando a quanto affermato dal presidente Emiliano, le assunzioni di altri 2mila nuovi medici e 3mila operatori sanitari. La situazione è però per ora ancora drammatica.
«Ci sono strutture con macchinari altamente tecnologici, sfruttati però solo al 20/30 per cento delle potenzialità – aggiunge infatti il forzista - perché manca chi li faccia funzionare pienamente. Una situazione drammatica, che determina anche uno sperpero di denaro pubblico, per il sottoutilizzo di apparecchiature d'eccellenza. Pertanto, è necessario procedere con le assunzioni, per risolvere il problema in modo strutturale e complessivo».
«Ci saremmo aspettati – ha detto Damascelli - che Emiliano oggi in Consiglio regionale spiegasse ai cittadini le azioni di programmazione che il suo Governo ha messo in campo o ha intenzione di adottare per risolvere una situazione che penalizza soprattutto i pazienti più fragili. La realtà è che la sanità è allo sfascio: ad esempio, quando un medico va in pensione nei Presidi Territoriali di Assistenza, anziché sostituirlo si chiude l'ambulatorio e l'agenda delle prenotazioni; un tecnico radiologo viene trasferito e l'attività diagnostica cessa, lasciando inutilizzata una tac all'avanguardia. Il grande problema è proprio questo: la carenza di medici, infermieri, ausiliari e personale amministrativo».
Una denuncia che arriva, da parte di Damascelli, proprio all'indomani della stabilizzazione di 103 precari della BAT, tra medici e infermieri, cui seguiranno, stando a quanto affermato dal presidente Emiliano, le assunzioni di altri 2mila nuovi medici e 3mila operatori sanitari. La situazione è però per ora ancora drammatica.
«Ci sono strutture con macchinari altamente tecnologici, sfruttati però solo al 20/30 per cento delle potenzialità – aggiunge infatti il forzista - perché manca chi li faccia funzionare pienamente. Una situazione drammatica, che determina anche uno sperpero di denaro pubblico, per il sottoutilizzo di apparecchiature d'eccellenza. Pertanto, è necessario procedere con le assunzioni, per risolvere il problema in modo strutturale e complessivo».