Lo strano destino della Chiesa dell'Annunziata: contesa tra Bitonto e Bari ma a rischio degrado
Le consigliere del PD Noviello e Vaccaro chiedono la risoluzione della controversia e interventi urgenti di restauro
giovedì 28 marzo 2019
10.06
È da sempre uno degli edifici religiosi più amati dai bitontini, vero e proprio tesoro di architettura, arte e storia medievale a pochi passi dalla cinta urbana, ma potrebbe non rientrare nel territorio di Bitonto e rischia di continuare a subire i danni del tempo senza che nessuno se ne faccia carico. Si tratta della chiesa dell'Annunziata, situata lungo la strada provinciale 156 che collega la città all'aeroporto di Palese, per secoli sotto la giurisdizione di Bitonto ma che dal 1928, a causa della strampalata "idea" dell'allora Ministro dei Lavori Pubblici Araldo di Crollalanza - che per consegnare al duce una "Grande Bari" il cui territorio avesse la forma di un'aquila con le ali dispiegate, simbolo dell'ideologia fascista, sottrasse la frazione di Santo Spirito insieme ad altre di altri comuni limitrofi – potrebbe essere finita nel territorio della località costiera e quindi di Bari. "Potrebbe". Perchè in realtà la chiesa rappresenta proprio il confine comunale fra il capoluogo e Bitonto, senza tuttavia che se ne sia definita con precisione la giurisdizione.
Per questo motivo, i consiglieri del Partito Democratico, Elietta Noviello, del V Municipio di Bari e Antonella Vaccaro, di Bitonto, hanno chiesto alle amministrazioni delle due città, ma anche alla Città Metropolitana di Bari e alla Regione la definizione della giurisdizione e la programmazione di interventi urgenti di recupero.
«Il luogo – scrivono i due consiglieri in una nota - è aperto alla cittadinanza il 25 Marzo (giorno dell'Annunciazione povera) e la domenica dopo Pasqua (giorno dell'Annunciazione ricca), molteplici pellegrini si recato per pregare e per visitarla, un rito che si tramanda dal XIX secolo. La chiesa è ricca di antichissimi affreschi a tempera, il più antico giudizio Universale, nulla a che invidiare alle chiese rupestri di Matera. Al centro della chiesa vi è un affresco che ritrae l'Annunciazione, e si racconta che le mamme portavano i bambini per chiedere la grazia di farli guarire dalle malattie. Ad oggi si ipotizza che tale bene ricada nel territorio di Santo Spirito del Comune di Bari, ma resta sempre un tradizionalmente appartenente al Comune di Bitonto, a periodi anche conteso tra le amministrazioni».
«In qualità di amministratori locali del Comune di Bari e Bitonto – si legge ancora nella nota - chiediamo che venga accertata la territorialità del bene, nonché la sua natura giuridica di bene pubblico o privato, e proponiamo ai comuni di Bari e di Bitonto, alla Città Metropolitana e alla Regione Puglia, di intercettare fondi destinati alla rigenerazione, alla ristrutturazione e conservazione dei beni culturali anche in collaborazione con enti esterni come il FAI, al fine di rendere questo luogo più accessibile alla cittadinanza non solo nelle giornate dettate dal culto e dalla tradizione, bensì che possa essere visitato da studenti e inserita come attrattiva in percorsi turistici e cicloturistici data la vicinanza con l'aeroporto».
Per questo motivo, i consiglieri del Partito Democratico, Elietta Noviello, del V Municipio di Bari e Antonella Vaccaro, di Bitonto, hanno chiesto alle amministrazioni delle due città, ma anche alla Città Metropolitana di Bari e alla Regione la definizione della giurisdizione e la programmazione di interventi urgenti di recupero.
«Il luogo – scrivono i due consiglieri in una nota - è aperto alla cittadinanza il 25 Marzo (giorno dell'Annunciazione povera) e la domenica dopo Pasqua (giorno dell'Annunciazione ricca), molteplici pellegrini si recato per pregare e per visitarla, un rito che si tramanda dal XIX secolo. La chiesa è ricca di antichissimi affreschi a tempera, il più antico giudizio Universale, nulla a che invidiare alle chiese rupestri di Matera. Al centro della chiesa vi è un affresco che ritrae l'Annunciazione, e si racconta che le mamme portavano i bambini per chiedere la grazia di farli guarire dalle malattie. Ad oggi si ipotizza che tale bene ricada nel territorio di Santo Spirito del Comune di Bari, ma resta sempre un tradizionalmente appartenente al Comune di Bitonto, a periodi anche conteso tra le amministrazioni».
«In qualità di amministratori locali del Comune di Bari e Bitonto – si legge ancora nella nota - chiediamo che venga accertata la territorialità del bene, nonché la sua natura giuridica di bene pubblico o privato, e proponiamo ai comuni di Bari e di Bitonto, alla Città Metropolitana e alla Regione Puglia, di intercettare fondi destinati alla rigenerazione, alla ristrutturazione e conservazione dei beni culturali anche in collaborazione con enti esterni come il FAI, al fine di rendere questo luogo più accessibile alla cittadinanza non solo nelle giornate dettate dal culto e dalla tradizione, bensì che possa essere visitato da studenti e inserita come attrattiva in percorsi turistici e cicloturistici data la vicinanza con l'aeroporto».