Luca Campo presenta oggi a Bitonto il suo libro di poesie

Appuntamento alle 19 nel Torrione Angioino con un evento “multimediale” del Cenacolo dei Poeti

mercoledì 10 ottobre 2018 11.28
Si terrà stasera alle 19 presso il Torrione Angioino in piazza Cavour, a Bitonto, la presentazione del libro di poesie "L'anonimato", edito da Kimerik, dell'autore Luca Campo e il book trailer realizzato dal videomaker Roberto Amato. L'evento, realizzato per il "Parco delle Arti" - Progetto comunale Bitonto Città dei Festival: "Le corti dei Miracoli 6° edizione" dal Cenacolo dei Poeti, vedrà anche la declamazione di alcune delle sue opere da parte dell'attrice, Federica Monte.
L'iniziativa, moderata dalla giornalista Viviana Minervini, sarà aperta dai saluti del presidente dell'associazione culturale "Cenacolo dei Poeti", Pasquale Rienzo.

«L'anonimato – si legge nella sinossi dell'opera - esiste per il timore della diversità, per viltà, a causa di costrizioni esterne, o per assenza di autostima. Vogliamo uguagliarci senza intraprendere altre strade. La paura della differenza ci porta ad allontanarci da noi stessi, privandoci di una nostra unica e sola identità. Non vivere di timori, silenzi o debolezze, ma di emozioni e fantasie che ti libereranno, rendendoti finalmente differente tra gli anonimi».

Luca Campo, nato a Bari Santo Spirito, neolaureato in psicologia all'Università di Bari, pugile per passione e allenatore sportivo, ha frequentato il Liceo Scientifico Gallilei di Bitonto dove ha maturato l'urgenza della scrittura grazie agli stimoli della professoressa Anna Saracino.
«"L'anonimato" – spiegano gli organizzatori dell'evento - è la sua prima raccolta di poesie pubblicata. Ad una prima lettura risalta il senso di estraneità cui porta la paura per le differenze, paura che blocca la sperimentazione del se. Ma ad una lettura più attenta si colgono forme di resilienza e lo stesso "anonimato" è dipinto come una estrema resistenza all'estraneità che non permette di vivere fino in fondo le emozioni e le fantasie; emozioni che se vissute, in barba alla paura di viverle, come "vie strette" delineano il se, l'identità. Ogni identità è unica, differente dalle altre, ma fa paura, mentre l'omologazione, moderna uniforme, diminuisce l'angoscia della scoperta dell'identità ma non permette di vivere appieno la nostra unicità, la nostra identità. Siamo esseri che tentano la vita, "papere" che invidiano cigni, invece di vivere appieno la nostra "paperità". Siamo "Anime fragili" esposte all'estraneazione dovuta alla paura, ma anche "anime fragili" che hanno una possibilità di salvezza, la voglia improvvisa di libertà di "prova il decollo"».