Macchie di grasso sulle chianche secolari dopo il FolkFestival di Bitonto
Un “Percorso del gusto Slow Food”, si trasforma nella sagra del kebab e della porchetta. E i danni li paga la città
martedì 31 luglio 2018
17.26
Doveva essere la "vetrina" delle eccellenze della cucina tradizionale locale per i tanti partecipanti al festival della musica popolare che si è tenuto a Bitonto il 27, 28 e 29 luglio scorsi, tanto che gli organizzatori avevano anche apposto il logo dei presidi Slow Food sulla locandina dell'evento, ma sarà ricordato soprattutto per i grandi aloni di grasso incrostato lasciati sulle secolari chianche di piazza Cattedrale. È il "villaggio" del gusto allestito davanti al più rappresentativo monumento della città in occasione della manifestazione "Ta.Tara.Tatà", che avrebbe dovuto attirare gli amanti dei prodotti Slow Food, ma si è trasformato in una vera e propria sagra della porchetta e del kebab, con tanto di bivacco stile "festa della birra", con panchine e tavolini richiudibili. Tanto che alcuni dei rivenditori che si erano lasciati affascinare dall'idea del "percorso delle eccellenze", quando hanno compreso la direzione verso cui si stava procedendo, hanno fatto retromarcia ritirando la propria adesione alla manifestazione.
Il danno peggiore l'hanno subito di certo i residenti di piazza Cattedrale e tutti i cittadini più in generale, visto che alcune delle attività ospitate nei mega stand montati davanti alla chiesa, hanno lasciato grandi aloni di grasso che hanno annerito le chianche secolari, trasformandosi in un lauto banchetto per i piccioni. In mattinata gli organizzatori avrebbero tentato, con strumenti improvvisati, di ripulire in qualche modo le pietre, ma senza alcun risultato. Per questo, a causa delle numerose segnalazioni arrivate sia a Palazzo Gentile che al Comando di Polizia Municipale, l'Azienda Servizi Vari ha inviato una squadra che ha tentato una pulizia più profonda, con risultati, stavolta, solo leggermente meno deludenti. Insomma: senza l'intervento di una squadra di tecnici specializzati l'alone di grasso incrostato farà parte del panorama della piazza ancora per molto tempo, forse anche per anni.
«Ricordo che in Seconda Commissione Consiliare fu sollevato il caso dei soli 600 euro a disposizione dell' associazione organizzataria dell' evento - ha ricordato Giuseppe Santoruvo, consigliere comunale di 70032 Bitonto in Movimento - per un evento che richiedeva una somma ben più ingente. Credo che ora sia necessario sgrassare la pietra storica per rimuovere quelle macchie dato che neppure l' intervento mattutino dell'Asv con acqua a 90 gradi ha consentito la rimozione di quello scempio. Tutte le spese straordinarie di pulizia ovviamente dovranno essere addebitate in solido al commerciante che ha provocato il danno e all'associazione che ha organizzato l' evento».
«Promuovere la città di Bitonto con i suoi prodotti e le sue tradizioni – ha commentato il consigliere indipendente Dino Ciminiello - è importante quanto vitale per tutto l'indotto economico territoriale. Con l'assessore (Mangini, n.d.r.), si è discusso in commissione bilancio di alcune proposte presentate e cofinanziate nel programma estivo, non solo in termini di ricaduta sul territorio ma anche in termini di qualità dell'offerta. Avevo espresso delle perplessità guardando solo i numeri presenti nella delibera di giunta. Oggi scopriamo che il segno rimarrà impresso nella pietra o chiederà uno sforzo maggiore per ripulire. Non basteranno secchi d'acqua per dimenticare, o la volontà di voler mettere tutto a tacere. La prima domanda da farsi allora è chi pagherà tutto questo».
La risposta che da più parti arriva a questa domanda circola già da alcune ore tra i cittadini: sindaco, assessore, funzionari che hanno autorizzato le attività e organizzatori. Paga, insomma, chi ha causato il danno, perché qualsiasi intervento operato dall'Azienda Servizi Vari, compreso quello in mattinata, comporterebbe, in un modo o nell'altro, una ricaduta negativa sulle tasche dei cittadini. Che invece, questa volta, non hanno alcuna colpa.
Il danno peggiore l'hanno subito di certo i residenti di piazza Cattedrale e tutti i cittadini più in generale, visto che alcune delle attività ospitate nei mega stand montati davanti alla chiesa, hanno lasciato grandi aloni di grasso che hanno annerito le chianche secolari, trasformandosi in un lauto banchetto per i piccioni. In mattinata gli organizzatori avrebbero tentato, con strumenti improvvisati, di ripulire in qualche modo le pietre, ma senza alcun risultato. Per questo, a causa delle numerose segnalazioni arrivate sia a Palazzo Gentile che al Comando di Polizia Municipale, l'Azienda Servizi Vari ha inviato una squadra che ha tentato una pulizia più profonda, con risultati, stavolta, solo leggermente meno deludenti. Insomma: senza l'intervento di una squadra di tecnici specializzati l'alone di grasso incrostato farà parte del panorama della piazza ancora per molto tempo, forse anche per anni.
«Ricordo che in Seconda Commissione Consiliare fu sollevato il caso dei soli 600 euro a disposizione dell' associazione organizzataria dell' evento - ha ricordato Giuseppe Santoruvo, consigliere comunale di 70032 Bitonto in Movimento - per un evento che richiedeva una somma ben più ingente. Credo che ora sia necessario sgrassare la pietra storica per rimuovere quelle macchie dato che neppure l' intervento mattutino dell'Asv con acqua a 90 gradi ha consentito la rimozione di quello scempio. Tutte le spese straordinarie di pulizia ovviamente dovranno essere addebitate in solido al commerciante che ha provocato il danno e all'associazione che ha organizzato l' evento».
«Promuovere la città di Bitonto con i suoi prodotti e le sue tradizioni – ha commentato il consigliere indipendente Dino Ciminiello - è importante quanto vitale per tutto l'indotto economico territoriale. Con l'assessore (Mangini, n.d.r.), si è discusso in commissione bilancio di alcune proposte presentate e cofinanziate nel programma estivo, non solo in termini di ricaduta sul territorio ma anche in termini di qualità dell'offerta. Avevo espresso delle perplessità guardando solo i numeri presenti nella delibera di giunta. Oggi scopriamo che il segno rimarrà impresso nella pietra o chiederà uno sforzo maggiore per ripulire. Non basteranno secchi d'acqua per dimenticare, o la volontà di voler mettere tutto a tacere. La prima domanda da farsi allora è chi pagherà tutto questo».
La risposta che da più parti arriva a questa domanda circola già da alcune ore tra i cittadini: sindaco, assessore, funzionari che hanno autorizzato le attività e organizzatori. Paga, insomma, chi ha causato il danno, perché qualsiasi intervento operato dall'Azienda Servizi Vari, compreso quello in mattinata, comporterebbe, in un modo o nell'altro, una ricaduta negativa sulle tasche dei cittadini. Che invece, questa volta, non hanno alcuna colpa.