Marco Di Nunno presenta 'Ora', il suo primo singolo da solista
Pubblicato su tutte le piattaforme online, l'artista si racconta a BitontoViva
mercoledì 4 settembre 2024
10.34
È ancora in giro per l'Italia con la tournée dei Promessi Sposi Opera Moderna nel quale interpreta Renzo Tramaglino per la regia di Graziano Galatone e con My Fair Lady, importante produzione che vede Serena Autieri protagonista. Da poco è entrato a far parte anche del cast di Bernardette De lourdes che sarà messo in scena in occasione del Giubileo 2025, gira il mondo da quattro anni con il gruppo vocale "Mezzotono" e oggi, 4 settembre, Marco Di Nunno lancia il suo primo singolo "Ora (La Solitudine Di Narciso)".
Il brano è nato da un «raptus artistico inaspettato» come lo ha definito Marco, mentre la pioggia batteva sulla sua auto. Nato senza una melodia, il brano ha preso definitivamente forma con la produzione di Marco Di Martino, in arte DIMA. È disponibile su tutte le piattaforme digitali.
BitontoViva ha incontrato l'artista bitontino.
- Sei ancora alle prese con i Promessi Sposi, My Fair Lady e presto sarai nel cast del musical Bernardette De Lourdes. Come procede la tua vita artistica?
Mi sento davvero fortunato a poter vivere tutte queste esperienze. Ho viaggiato tanto, riso molto, conosciuto posti incantevoli e scoperto tradizioni distanti dalle mie. Ho capito qualcosa in più del mondo. E ne sono grato. Il teatro è un punto fisso. È il posto del mio cuore e non lo lascerò mai.
- Se ti trovassi a scegliere, preferiresti essere un performer o un cantante?
Non mi piace definire chi sono. Sono questo e quello. In America non si usa dare un'etichetta agli artisti. In Italia c'è bisogno di catalogarli, altrimenti non sembri credibile. Il teatro e la musica da sempre viaggiano assieme. E lasciare qualcosa, adesso, per me diventerebbe un sacrificio enorme che non sono disposto a fare.
- C'è un cantante al quale ti ispiri quando scrivi?
Ho tante influenze artistiche che pian piano hanno formato il mio stile linguistico e musicale. Da Michael Jackson a Tiziano Ferro. Passando per Alex Baroni, Stevie Wonder, Marco Mengoni, Brunori Sas e Cosmo, ultimamente, mi ha rapito.
- Qual è l'ora, l'adesso di Marco di Nunno?
Rimanere più possibile in contatto con me stesso, i miei desideri, le mie pulsioni e… il mio coraggio.
- Nel titolo del brano fai riferimento a Narciso, in cosa ti senti simile a lui?
Mi sento spesso desideroso di attenzioni. Come tutti i non-amati in giovinezza. Ma lavoro sodo per creare un equilibrio dentro di me. Narciso contiene anche altro, faccio riferimento al modus vivendi della società odierna in cui viviamo, sempre più interessata ad apparire, che ad essere.
-È un brano che in qualche modo mostra un'inquietudine, una ricerca di se stessi, una ricerca di essere. Non credi?
Voglio ritrovare parti di me che ho dimenticato e che adesso bussano alla porta per chiedere di essere ascoltate. Ho un rapporto con la mia terra di amore e odio. Spesso, sono fuggito. In questo momento, è come se la vita mi stesse chiedendo di rimanere, o almeno di riappacificarmi con il mio passato. E pian piano, ci sto riuscendo.
-Cosa rappresenta la scatola rosa che ti tiene incastrato?
Mi sento una Ferrari che ha bisogno di esprimere al massimo la propria potenza. Devo solo aspettare il momento giusto.
-Quali sono i progetti per il futuro?
Gli stessi di ORA. Ed è per questo che si chiama cosi il mio primo singolo. Vorrei cercare di rimanere più possibile sul presente allentando la smania del passato o del futuro che, sostanzialmente, per me non esistono. Solo stando nel qui ed ora, l'uomo si rivela per quel che è realmente, e non più per quello che è stato o sarà. Io sto cercando di dare il massimo ogni giorno, lavorando sodo per le mie passioni e cercando di diventare la versione più bella e ricca di me.
Il brano è nato da un «raptus artistico inaspettato» come lo ha definito Marco, mentre la pioggia batteva sulla sua auto. Nato senza una melodia, il brano ha preso definitivamente forma con la produzione di Marco Di Martino, in arte DIMA. È disponibile su tutte le piattaforme digitali.
BitontoViva ha incontrato l'artista bitontino.
- Sei ancora alle prese con i Promessi Sposi, My Fair Lady e presto sarai nel cast del musical Bernardette De Lourdes. Come procede la tua vita artistica?
Mi sento davvero fortunato a poter vivere tutte queste esperienze. Ho viaggiato tanto, riso molto, conosciuto posti incantevoli e scoperto tradizioni distanti dalle mie. Ho capito qualcosa in più del mondo. E ne sono grato. Il teatro è un punto fisso. È il posto del mio cuore e non lo lascerò mai.
- Se ti trovassi a scegliere, preferiresti essere un performer o un cantante?
Non mi piace definire chi sono. Sono questo e quello. In America non si usa dare un'etichetta agli artisti. In Italia c'è bisogno di catalogarli, altrimenti non sembri credibile. Il teatro e la musica da sempre viaggiano assieme. E lasciare qualcosa, adesso, per me diventerebbe un sacrificio enorme che non sono disposto a fare.
- C'è un cantante al quale ti ispiri quando scrivi?
Ho tante influenze artistiche che pian piano hanno formato il mio stile linguistico e musicale. Da Michael Jackson a Tiziano Ferro. Passando per Alex Baroni, Stevie Wonder, Marco Mengoni, Brunori Sas e Cosmo, ultimamente, mi ha rapito.
- Qual è l'ora, l'adesso di Marco di Nunno?
Rimanere più possibile in contatto con me stesso, i miei desideri, le mie pulsioni e… il mio coraggio.
- Nel titolo del brano fai riferimento a Narciso, in cosa ti senti simile a lui?
Mi sento spesso desideroso di attenzioni. Come tutti i non-amati in giovinezza. Ma lavoro sodo per creare un equilibrio dentro di me. Narciso contiene anche altro, faccio riferimento al modus vivendi della società odierna in cui viviamo, sempre più interessata ad apparire, che ad essere.
-È un brano che in qualche modo mostra un'inquietudine, una ricerca di se stessi, una ricerca di essere. Non credi?
Voglio ritrovare parti di me che ho dimenticato e che adesso bussano alla porta per chiedere di essere ascoltate. Ho un rapporto con la mia terra di amore e odio. Spesso, sono fuggito. In questo momento, è come se la vita mi stesse chiedendo di rimanere, o almeno di riappacificarmi con il mio passato. E pian piano, ci sto riuscendo.
-Cosa rappresenta la scatola rosa che ti tiene incastrato?
Mi sento una Ferrari che ha bisogno di esprimere al massimo la propria potenza. Devo solo aspettare il momento giusto.
-Quali sono i progetti per il futuro?
Gli stessi di ORA. Ed è per questo che si chiama cosi il mio primo singolo. Vorrei cercare di rimanere più possibile sul presente allentando la smania del passato o del futuro che, sostanzialmente, per me non esistono. Solo stando nel qui ed ora, l'uomo si rivela per quel che è realmente, e non più per quello che è stato o sarà. Io sto cercando di dare il massimo ogni giorno, lavorando sodo per le mie passioni e cercando di diventare la versione più bella e ricca di me.