Martedì 3 settembre, la presentazione de 'Il giro del mondo in 80 tesori'

Appuntamento alle Officine Culturali alle 18.30, per conoscere il libro che eredita la tradizione dei romanzi d'avventura

martedì 3 settembre 2024 8.43
A cura di Federica Monte
Dalla tradizione letteraria del romanzo d'avventura del XIX secolo sino ai giorni nostri, due epoche di grandi cambiamenti che hanno meritato e meritano di essere raccontati e analizzati. Il fortunato romanzo di Jules Verne, Le Tour du monde en quatre-vingts jours, trova eredi contemporanei pronti a raccontare un nuovo modo di viaggiare e di guardare il mondo, proprio come aveva fatto l'autore francese spinto dall'urgenza di raccontare gli sconvolgimenti nati dalle innovazioni tecnologiche introdotte dalla Rivoluzione Industriale.

Così, dall'idea del viaggio come scoperta e della scommessa come sfida con se stessi, nasce Il giro del mondo in 80 tesori, il libro scritto da Chiara Cannito e da Jean Paul Stanisci, pubblicato da Edizioni La Meridiana, arricchito dalle illustrazioni di Sal Modugno, che sarà presentato oggi 3 settembre alle ore 18:30, presso le Officine Culturali a Bitonto.

I protagonisti del libro sono proprio due discendenti di Phileas Fogg e Jean Passepartout, inventati da Verne: Mr Fogg junior e Passepartout junior, i quali dovranno affrontare una serie di peripezie, viaggiando in 80 giorni e raccogliendo informazioni su 80 tesori. Si tratta di ricchezze primarie, come le risorse energetiche, le materie prime, e tante specie di flora e fauna a rischio di estinzione che vanno salvaguardati e consegnati alle prossime generazioni. Da Londra a Padova, attraversano tutta l'Africa (Etiopia, Congo, Sudafrica), poi Madagascar, quindi Australia; risalgono per Singapore, vanno in Giappone poi in Cambogia. Arrivano in Alaska, scendono negli Stati Uniti poi attraversano lo stretto di Panama e giungono in Brasile. Risalgono poi l'Atlantico lungo la corrente del Golfo e giungono alle isole Swalbard; scendono quindi in Romania, poi le terre della storica Mesopotamia. Infine un salto in Puglia, poi la Sardegna e il ritorno a casa. Ad attenderli al ritorno, non ci sarà nessuna ricompensa economica (come per i protagonisti di Verne), bensì una sfida umana e collettiva che sapranno certamente raccogliere.

«Io e Chiara ci conosciamo da diversi anni, ma questo è il nostro primo libro insieme – racconta Stanisci – lei sa coinvolgere con passione e competenza, abbiamo unito le sue competenze con le mie esperienze», nel libro, infatti, Stanisci ha inserito i suoi resoconti di viaggiatore. Ha girato i continenti, portando con sé la meraviglia e l'incantesimo di realtà estremamente differenti tra di loro, che gli hanno consentito, tra l'altro, di pubblicare Viaggi Bianchi – un'opera nella quale ha descritto i luoghi e le persone che ha incontrato oltreoceano.

«Il punto di forza della pubblicazione è che si integrano la voce di Firmino (la mia) che è quella di un viaggio immaginario ma in contesti "reali", e quella di Passepartout (ovvero di Jean) che è quella di uno, anzi di diversi viaggi "veri"; è come se entrambi raccontassimo di geo-politica e di tecno- scienza aprendo una lente sulla storia che si va scrivendo in questi anni, anzi, in questi mesi» ha dichiarato Chiara Cannito, scrittrice e docente di italiano.

Nel libro, inoltre, sono presenti diverse unità tematiche, integrate di pratici esercizi, utili anche ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Il libro può diventare uno strumento educativo per sensibilizzare i cittadini del domani sulle tematiche ambientali e non solo.