Mercato settimanale riaperto, Bitonto Riformista: «A rischio salute pubblica»
Commercianti e cittadini non ci stanno: «Lasciate lavorare questa gente, bastano i dispositivi di sicurezza»
mercoledì 5 agosto 2020
10.57
Il mercato settimanale di Bitonto torna quasi completamente alla sua forma originale dopo le richieste dei commercianti penalizzati dai percorsi obbligati disposti dal Comune per aumentare le distanze tra utenti e operatori, ma questo non piace proprio a tutti.
Tra chi non è d'accordo c'è il gruppo consiliare Bitonto Riformista, composto dai consiglieri comunali Franco Natilla e Franco Scauro del PSI, che hanno manifestato la loro disapprovazione con una nota.
«Pur di accontentare "tutti" (il che è d'obbligo "in campagna elettorale") - si legge nella nota pubblicata sui social e ripresa dalla pagina Liberamente - il nostro sindaco dimentica i più elementari precetti oltre che le precise indicazioni più volte reiterate da parte del governo nazionale, ha riaperto il mercato settimanale senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza tra postazioni e postazioni, mettendo così a repentaglio non solo la salute e incolumità dei commercianti, ammassati l'uno sull'altro, ma anche dei cittadini. Il sindaco e la sua maggioranza sono diventati negazionisti? forse per fini elettorali?».
Unanime, però, è arrivato il dissenso di operatori, utenti e semplici cittadini, che hanno chiesto invece a gran voce di «lasciar lavorare queste persone».
«Se si rispettano le distanze e si usano le mascherine – scrive Anna - tutti possono lavorare. Nelle discoteche c'è il delirio, fuori i locali il delirio, nei pub e sulle spiagge anche.
Ripeto, distanza e prevenzione».
Giovanni chiede invece di non fare polemica e di mostrare «un po' di rispetto per questa gente che non ha lavorato per nulla nel periodo Covid».
A rispondere all'onda di critiche è stato uno dei due firmatari della nota, Franco Natilla, che ha provato a spiegare di come il post non fosse «contro nessun onesto lavoratore! E ci mancherebbe altro. Piuttosto un richiamo affinchè chi ne ha la responsabilità, crei le condizioni affinchè il lavoro di "mercatale" si svolga in condizioni di massima sicurezza! Sicurezza anche per i cittadini che si recano al mercato nonchè gli abitanti della zona interessata. Ciò, chiaramente, vale per tutte (dico tutte) le attività aperte al pubblico laddove è obbligatorio osservare precise prescrizioni. Per chi non l'avesse capito il COVID non è ancora sconfitto! Purtroppo».
Ma le considerazioni di cittadini e commercianti non sono cambiate: «Se prima non si notava – gli ha risposto Giulia - adesso è evidente che è una questione politica. Vorrei ricordare che la gente non ha bisogno di queste cose per poter decidere cosa fare. Con la bocca siamo tutti bravi a parlare, ci vogliono i fatti. Siamo stufi di leggere insulti e critiche su tutti i coloro che operano nel campo comunale e politico. Bisogna guardare la propria coscienza. Basta per favore. Unitevi e aiutate chi ha bisogno, aiutate il paese ad andare avanti. Ricordatevi che senza i contributi dei commercianti, con il cavolo voi stipendiati mangiate. Beato chi ha il posto fisso: siete bravi a parlare!».
Tra chi non è d'accordo c'è il gruppo consiliare Bitonto Riformista, composto dai consiglieri comunali Franco Natilla e Franco Scauro del PSI, che hanno manifestato la loro disapprovazione con una nota.
«Pur di accontentare "tutti" (il che è d'obbligo "in campagna elettorale") - si legge nella nota pubblicata sui social e ripresa dalla pagina Liberamente - il nostro sindaco dimentica i più elementari precetti oltre che le precise indicazioni più volte reiterate da parte del governo nazionale, ha riaperto il mercato settimanale senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza tra postazioni e postazioni, mettendo così a repentaglio non solo la salute e incolumità dei commercianti, ammassati l'uno sull'altro, ma anche dei cittadini. Il sindaco e la sua maggioranza sono diventati negazionisti? forse per fini elettorali?».
Unanime, però, è arrivato il dissenso di operatori, utenti e semplici cittadini, che hanno chiesto invece a gran voce di «lasciar lavorare queste persone».
«Se si rispettano le distanze e si usano le mascherine – scrive Anna - tutti possono lavorare. Nelle discoteche c'è il delirio, fuori i locali il delirio, nei pub e sulle spiagge anche.
Ripeto, distanza e prevenzione».
Giovanni chiede invece di non fare polemica e di mostrare «un po' di rispetto per questa gente che non ha lavorato per nulla nel periodo Covid».
A rispondere all'onda di critiche è stato uno dei due firmatari della nota, Franco Natilla, che ha provato a spiegare di come il post non fosse «contro nessun onesto lavoratore! E ci mancherebbe altro. Piuttosto un richiamo affinchè chi ne ha la responsabilità, crei le condizioni affinchè il lavoro di "mercatale" si svolga in condizioni di massima sicurezza! Sicurezza anche per i cittadini che si recano al mercato nonchè gli abitanti della zona interessata. Ciò, chiaramente, vale per tutte (dico tutte) le attività aperte al pubblico laddove è obbligatorio osservare precise prescrizioni. Per chi non l'avesse capito il COVID non è ancora sconfitto! Purtroppo».
Ma le considerazioni di cittadini e commercianti non sono cambiate: «Se prima non si notava – gli ha risposto Giulia - adesso è evidente che è una questione politica. Vorrei ricordare che la gente non ha bisogno di queste cose per poter decidere cosa fare. Con la bocca siamo tutti bravi a parlare, ci vogliono i fatti. Siamo stufi di leggere insulti e critiche su tutti i coloro che operano nel campo comunale e politico. Bisogna guardare la propria coscienza. Basta per favore. Unitevi e aiutate chi ha bisogno, aiutate il paese ad andare avanti. Ricordatevi che senza i contributi dei commercianti, con il cavolo voi stipendiati mangiate. Beato chi ha il posto fisso: siete bravi a parlare!».