Migranti in pericolo su via S.Spirito, Natilla: «Non doveva accadere»
L’ex consigliere comunale chiede un intervento immediato per scongiurare incidenti
venerdì 19 ottobre 2018
9.34
Un pericolo concreto per gli automobilisti in transito ma soprattutto per i migranti che ogni giorno affrontano circa 4 chilometri di strada provinciale a piedi, con le auto che sfrecciano a pochi centimetri dai loro corpi. Anche l'ex consigliere comunale Franco Natilla, da sempre in prima linea in tema di solidarietà nei confronti dei migranti in cerca di una possibilità di vita, chiede interventi urgenti per salvaguardare l'incolumità, oltre che degli automobilisti, anche dei tanti ragazzi che, quotidianamente, percorrono a piedi la Strada Provinciale 91 che collega Bitonto a Santo Spirito da quando il nuovo centro di accoglienza Oasi Misericordia ha aperto le porte sull'estremo prolungamento di via delle Fornaci.
«Tutto questo non poteva e non doveva accadere – ha detto Natilla commentando la notizia - a cosa pensavano i funzionari che hanno accreditato l'Oasi Misericordia, ex Eurocampus, in sostituzione dell'Istituto Maria Cristina? Il nuovo centro di accoglienza non ha i requisiti indicati dalle regole del Ministero dell'Interno, SPRAR Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Com'è possibile che sia sfuggita la considerevole distanza della struttura dal centro abitato? Quattro chilometri!».
Per l'ex consigliere comunale, infatti, ci sarebbe una evidente violazione delle norme che regolano i criteri di accoglienza. «Lo Sprar chiede "che la struttura di accoglienza sia collocata in luoghi abitati, per non ostacolare la partecipazione alla vita sociale e l'accesso ai servizi del territorio da parte dei beneficiari – riporta Natilla - E "qualora le fermate dei servizi pubblici fossero a una distanza superiore al chilometro, è necessario che l'ente locale predisponga un servizio di navetta, funzionale alle esigenze dei beneficiari e del progetto territoriale stesso. Nel caso in cui, invece, il servizio di trasporto pubblico sia per frequenza e orari non funzionale a dette esigenze, l'ente locale deve necessariamente prevedere altre forme di trasporto integrative"».
«Questo – scrive ancora l'ex consigliere del Pd, da quasi un anno ormai approdato in MdP - chiama in causa direttamente il sindaco di Bitonto: provveda immediatamente a rivedere questa indebita collocazione. Oltre a dover brillare per umanità come ogni cittadino e per senso di solidarietà, un Sindaco ha l'obbligo del rispetto delle regole e di farle rispettare. Ma dove guardano lui e gli altri? Non si accorgono dello sfruttamento al quale sono sottoposti questi "nuovi schiavi", costretti a spostarsi ogni giorno per raccattare pochi euro per un lavoro malpagato? Faccio appello a tutte le Autorità ad intervenire, per ripristinare la sicurezza di automobilisti e migranti sulle strade, ma anche per far valere la civile osservanza delle norme più semplici e chiare».
«Tutto questo non poteva e non doveva accadere – ha detto Natilla commentando la notizia - a cosa pensavano i funzionari che hanno accreditato l'Oasi Misericordia, ex Eurocampus, in sostituzione dell'Istituto Maria Cristina? Il nuovo centro di accoglienza non ha i requisiti indicati dalle regole del Ministero dell'Interno, SPRAR Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Com'è possibile che sia sfuggita la considerevole distanza della struttura dal centro abitato? Quattro chilometri!».
Per l'ex consigliere comunale, infatti, ci sarebbe una evidente violazione delle norme che regolano i criteri di accoglienza. «Lo Sprar chiede "che la struttura di accoglienza sia collocata in luoghi abitati, per non ostacolare la partecipazione alla vita sociale e l'accesso ai servizi del territorio da parte dei beneficiari – riporta Natilla - E "qualora le fermate dei servizi pubblici fossero a una distanza superiore al chilometro, è necessario che l'ente locale predisponga un servizio di navetta, funzionale alle esigenze dei beneficiari e del progetto territoriale stesso. Nel caso in cui, invece, il servizio di trasporto pubblico sia per frequenza e orari non funzionale a dette esigenze, l'ente locale deve necessariamente prevedere altre forme di trasporto integrative"».
«Questo – scrive ancora l'ex consigliere del Pd, da quasi un anno ormai approdato in MdP - chiama in causa direttamente il sindaco di Bitonto: provveda immediatamente a rivedere questa indebita collocazione. Oltre a dover brillare per umanità come ogni cittadino e per senso di solidarietà, un Sindaco ha l'obbligo del rispetto delle regole e di farle rispettare. Ma dove guardano lui e gli altri? Non si accorgono dello sfruttamento al quale sono sottoposti questi "nuovi schiavi", costretti a spostarsi ogni giorno per raccattare pochi euro per un lavoro malpagato? Faccio appello a tutte le Autorità ad intervenire, per ripristinare la sicurezza di automobilisti e migranti sulle strade, ma anche per far valere la civile osservanza delle norme più semplici e chiare».