Morì in scooter inseguito dalla Polizia a Torino: indagato un 28enne di Bitonto

Svolta nell’inchiesta sulla morte del figlio del boss Giuliano

mercoledì 16 gennaio 2019 11.01
Era sospettato di far parte di una banda di rapinatori di Rolex in trasferta a Torino e per questo fu inseguito dalla Polizia, ma la sua fuga in scooter terminò con uno schianto contro un'altra auto, poi scomparsa, che gli è costato la vita. Adesso, nella morte di Nunzio Giuliano - il figlio del boss Guglielmo ora pentito di camorra - ci sarebbe una svolta importante, perché sarebbe stato individuato il responsabile. Almeno così pensa la Procura di Torino che ha iscritto nel registro degli indagati F.P., 28enne di Bitonto, da tempo residente in Piemonte, che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato alla guida di una delle auto coinvolte nel drammatico incidente del 16 novembre scorso. Come rivelato dal quotidiano on line "Il Roma", l'accusa per cui il giovane si è visto notificare un avviso di garanzia firmato dal sostituto procuratore Enzo Bucarelli sarebbe quella di omicidio stradale.

Fino ad oggi l'unica vettura certamente coinvolta nell'incidente era la Ford grigia ritratta in tutte le foto poi comparse sui quotidiani italiani, ma, stando a quanto emerso dalle indagini, le attenzioni degli investigatori si sarebbero concentrate su una monovolume Renault scomparsa nel nulla. Nell'incidente, Nunzio Giuliano, che era a bordo di uno scooter Honda Sh, ha riportato una lunga serie di gravissime lesioni che, dopo un lungo calvario, lo avevano portato alla morte, occorsa il 30 dicembre successivo. Il presunto complice di Giuliano, che viaggiava a bordo di un altro scooter, non è mai stato identificato.

«L'inchiesta è però ancora lontana dal definitivo punto di approdo – riferisce ancora Il Roma - la Procura, infatti, disporrà da qui alle prossime settimane degli accertamenti tecnici non ripetibili, a partire dall'accurata ispezione dell'automobile del giovane».