Morte di Procacci, Anelli: «La sua scomparsa lascia un grande vuoto»
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari: «La sua abnegazione l’ha dimostrata anche durante la pandemia»
giovedì 22 agosto 2024
20.31
«Una persona sempre disponibile, un medico di profonda umanità, un professionista molto competente e preparato. La prematura scomparsa di Vito lascia un grande vuoto nella classe medica barese» ricorda così Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei Medici di Bari, il collega Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari, scomparso improvvisamente ieri.
«Esprimo il mio profondo cordoglio e la vicinanza dell'Ordine di Bari alla famiglia e ai colleghi - ha continuato Anelli - Vito incarnava il simbolo della dedizione al lavoro di medico: in una situazione di perenne carenza di personale, si offriva in prima persona per coprire i turni. La sua abnegazione l'ha dimostrata anche durante la pandemia, quando non si è risparmiato in nessun modo, tanto da ricevere una sanzione per l'eccessivo numero di ore di straordinario. Una multa paradossale, fortunatamente annullata dal risolutivo intervento del presidente Mattarella».
«Ha sempre collaborato con l'Ordine dei Medici, mettendo a disposizione le sue competenze per individuare risposte e soluzioni concrete ed efficaci ai tanti problemi che affliggono la medicina d'urgenza - ha ricordato ancora Anelli -. Ha dato anche un contributo importate a diversi progetti dell'Ordine, come il ciclo di incontri formativi sui colpi di calore, in collaborazione con il Comune di Bari».
«Nella tristezza del momento, non posso non pensare al moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria - ha concluso Anelli -. Non nascondo che siamo preoccupati. Il timore diffuso tra i colleghi è che lo stress e i ritmi di lavoro insostenibili possano impattare negativamente sulla salute dei medici ed essere tra le concause della morte di alcuni colleghi».
«Esprimo il mio profondo cordoglio e la vicinanza dell'Ordine di Bari alla famiglia e ai colleghi - ha continuato Anelli - Vito incarnava il simbolo della dedizione al lavoro di medico: in una situazione di perenne carenza di personale, si offriva in prima persona per coprire i turni. La sua abnegazione l'ha dimostrata anche durante la pandemia, quando non si è risparmiato in nessun modo, tanto da ricevere una sanzione per l'eccessivo numero di ore di straordinario. Una multa paradossale, fortunatamente annullata dal risolutivo intervento del presidente Mattarella».
«Ha sempre collaborato con l'Ordine dei Medici, mettendo a disposizione le sue competenze per individuare risposte e soluzioni concrete ed efficaci ai tanti problemi che affliggono la medicina d'urgenza - ha ricordato ancora Anelli -. Ha dato anche un contributo importate a diversi progetti dell'Ordine, come il ciclo di incontri formativi sui colpi di calore, in collaborazione con il Comune di Bari».
«Nella tristezza del momento, non posso non pensare al moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria - ha concluso Anelli -. Non nascondo che siamo preoccupati. Il timore diffuso tra i colleghi è che lo stress e i ritmi di lavoro insostenibili possano impattare negativamente sulla salute dei medici ed essere tra le concause della morte di alcuni colleghi».