«Morte di un presidente», a 40 anni dal rapimento Moro il libro che racconta i retroscena
Sarà presentato domani a Bitonto per capire «Quello che né lo Stato né le BR hanno mai raccontato sulla prigionia e l'assassinio di Aldo Moro»
giovedì 15 marzo 2018
10.49
A 40 anni da uno dei più tragici episodi dell'intera storia politica dell'Italia repubblicana, il rapimento e l'uccisione del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, è sicuramente tempo di fare chiarezza sulle tante ombre che dopo 4 decenni ancora avvolgono questo caso. È questo l'obiettivo del libro «Morte di un presidente - Quello che né lo Stato né le BR hanno mai raccontato sulla prigionia e l'assassinio di Aldo Moro», edito da Ponte alle Grazie, che sarà presentato domani, venerdì 16 marzo alle 18 nella Galleria Nazionale 'Girolamo e Rosaria De Vanna' di Bitonto insieme all'autore, Paolo Cucchiarelli. All'evento, organizzato dalla Libreria del Teatro e dal Liceo European Language School, prenderanno parte anche il giornalista investigativo, Giuseppe Angiuli, che dialogherà con l'autore insieme al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.
Paolo Cucchiarelli offre una ricostruzione inedita del caso Moro, fondata sull'analisi dei tanti indizi materiali che raccontano un'altra storia rispetto a quella narrata dai protagonisti della vicenda: le BR, innanzitutto, ma anche i rappresentanti dello Stato, a tutti i livelli e di ogni fazione politica. Pochi e apparentemente insignificanti granelli di sabbia depositati sui vestiti che lo statista indossava il giorno della sua morte conducono il lettore verso la definizione di una trama complessa, ma in grado di demolire il castello di bugie e contraddizioni che negli anni ha reso impossibile l'accertamento della verità, fuori e dentro le aule dei tribunali. Ciò che fino a oggi sembrava incomprensibile o caotico – le allusioni delle lettere di Moro dalla «prigione del popolo», il comportamento paradossale dei suoi carcerieri, le oscillazioni dei politici, il coinvolgimento del Vaticano, della malavita organizzata, di Gladio, della P2, dei servizi segreti statunitensi e soprattutto l'identità di chi uccise il presidente della DC – appare finalmente chiaro e dotato di saldatura logica.
Cucchiarelli è giornalista parlamentare da oltre vent'anni e lavora per l'ANSA. Ha seguito le commissioni d'inchiesta sui casi politico-giudiziari più eclatanti degli ultimi anni: Moro, l'attentato a Giovanni Paolo II, Gladio, Tangentopoli, la vicenda Mitrokhin.
Ha pubblicato Mani pulite e bocche aperte (con Ferdinando Regis, 1993), Lo Stato parallelo (con Aldo Giannuli, 1998), La strage con i capelli bianchi (con Paolo Barbieri, 2003) Iraq. La guerra senza volto (con Vincenzo Mulè, 2005), Piazza Fontana. Chi è Stato? (2005). La sua inchiesta più celebre si intitola «Il segreto di Piazza Fontana», è uscita per Ponte alle Grazie una prima volta nel 2009, e successivamente in edizione aggiornata nel marzo 2012.
Paolo Cucchiarelli offre una ricostruzione inedita del caso Moro, fondata sull'analisi dei tanti indizi materiali che raccontano un'altra storia rispetto a quella narrata dai protagonisti della vicenda: le BR, innanzitutto, ma anche i rappresentanti dello Stato, a tutti i livelli e di ogni fazione politica. Pochi e apparentemente insignificanti granelli di sabbia depositati sui vestiti che lo statista indossava il giorno della sua morte conducono il lettore verso la definizione di una trama complessa, ma in grado di demolire il castello di bugie e contraddizioni che negli anni ha reso impossibile l'accertamento della verità, fuori e dentro le aule dei tribunali. Ciò che fino a oggi sembrava incomprensibile o caotico – le allusioni delle lettere di Moro dalla «prigione del popolo», il comportamento paradossale dei suoi carcerieri, le oscillazioni dei politici, il coinvolgimento del Vaticano, della malavita organizzata, di Gladio, della P2, dei servizi segreti statunitensi e soprattutto l'identità di chi uccise il presidente della DC – appare finalmente chiaro e dotato di saldatura logica.
Cucchiarelli è giornalista parlamentare da oltre vent'anni e lavora per l'ANSA. Ha seguito le commissioni d'inchiesta sui casi politico-giudiziari più eclatanti degli ultimi anni: Moro, l'attentato a Giovanni Paolo II, Gladio, Tangentopoli, la vicenda Mitrokhin.
Ha pubblicato Mani pulite e bocche aperte (con Ferdinando Regis, 1993), Lo Stato parallelo (con Aldo Giannuli, 1998), La strage con i capelli bianchi (con Paolo Barbieri, 2003) Iraq. La guerra senza volto (con Vincenzo Mulè, 2005), Piazza Fontana. Chi è Stato? (2005). La sua inchiesta più celebre si intitola «Il segreto di Piazza Fontana», è uscita per Ponte alle Grazie una prima volta nel 2009, e successivamente in edizione aggiornata nel marzo 2012.