«Movimento irriconoscibile». Ciminiello lascia il M5S e passa fra gli indipendenti

L'ex candidato sindaco grillino deluso dalle ultime scelte del partito di Grillo

martedì 8 maggio 2018 10.53
«Mi fa male, mi sento mortificato e deluso. Per me non è solo una questione politica, ma anche etica. L'aver abbandonato attivisti che per anni si sono battuti nei territori per un sogno, è per me molto grave ed irreparabile».
Con queste parole l'ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Bitonto, Dino Ciminiello, ha annunciato di lasciare il partito di Grillo per continuare a lavorare per il programma fra i consiglieri comunali indipendenti.
In una lunga e accorata nota, Ciminiello ha ripercorso le tappe fondamentali del suo impegno politico dopo la candidatura alle scorse amministrative, ricordando le ragioni che lo avevano spinto a sposare la causa pentastellata.

«Ho sempre considerato che il Movimento 5 Stelle rappresentasse il contenitore politico-culturale che mancava: un luogo dove condividere la propria esperienza di vita e costruire una visione della città utile ad affrontare le sfide future. Partecipazione, democrazia, meritocrazia sono i valori che da subito ho riconosciuto nel Movimento e che mi hanno spinto ad attivarmi in prima persona. Il percorso della Costituente del M5S Bitonto è stato un'esperienza emblematica da questo punto di vista, un esercizio di autentica democrazia che ha condotto alla scrittura di un programma politico condiviso e alla scelta dei candidati al Consiglio Comunale con metodi inclusivi, chiari e trasparenti. La Costituente è stata, per me, garanzia di coesione, di rispetto della pluralità di visioni che hanno trovato la sintesi nel programma elettorale. Questo metodo di partecipazione attiva e di condivisione mi ha permesso di affrontare con forza e serenità sia la campagna elettorale che la mia attività da consigliere comunale. I principi e le azioni contenute nel programma sono sempre state e saranno il cardine della mia azione politica. La sintonia con il gruppo costituente e con tutti coloro che hanno fornito il proprio contributo, pur non essendo direttamente coinvolti nella competizione elettorale, ha permesso al sottoscritto di raggiungere dei risultati importanti per la città».
L'ormai ex grillino ricorda le proposte accolte dalla maggioranza sulla manutenzione delle strade cittadine, sulla partecipazione dei cittadini attraverso le riprese audio video del consiglio comunale e la creazione di spazi dedicati alle domande di chiunque, sul recupero agevolato delle tasse dei morosi, sulla riduzione della Tari e sulla tutela dell'ambiente, sull'acqua bene comune, sulla formazione di giovani agricoltori, sulle ristrutturazioni di alcuni edifici delle scuole Sylos, don Tonino Bello e di via Michelangelo e sull'Istituto Maria Cristina.

«Molto di questo lavoro – spiega Ciminiello - è avvenuto ascoltando le richieste dei cittadini e dialogando con gli uffici. Potevo fare di più? Sicuramente. Ma non ho rimpianti. Con onestà intellettuale, devo anche precisare che nelle azioni politiche finora intraprese ho dialogato costruttivamente con tutti, sia con le forze di opposizione che di maggioranza. Ho collaborato con i comitati che rappresentano a vario titolo i cittadini. Ho sempre lavorato in sinergia con gran parte degli attivisti della Costituente M5S ed alcuni di loro non si sono mai risparmiati».
Qualcosa però, negli ultimi tempi, si è rotta.
«Oggi per me il Movimento 5 Stelle è irriconoscibile – argomenta il consigliere comunale - già diversi mesi fa si sono manifestati i segni di una mutazione genetica che ha generato non poche perplessità, culminata con le vicende che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le ultime elezioni politiche. Significativi sono stati alcuni passaggi che hanno sancito questa mutazione, avvenuta senza il reale coinvolgimento dei territori e della cosiddetta "base"». Ciminiello cita «la scelta calata dall'alto di un Capo Politico, quando abbiamo sempre combattuto le personalizzazioni e le dinamiche dei Partiti tradizionali», la creazione di una «nuova associazione con modifica unilaterale dello statuto», il criticatissimo metodo di scelta delle candidature «lontanissimo dai principi originari del Movimento cui molti di noi avevano aderito, in barba alla trasparenza e alla meritocrazia», ma anche la «deriva verticistica delle scelte politiche dopo l'esito elettorale del 4 Marzo».

«Il Movimento 5 Stelle – ricorda l'ex candidato sindaco - era ancorato alle "Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo, come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità". Oggi non ritrovo nel nuovo Movimento nulla di tutto ciò e me ne dispiaccio! Mi fa male, mi sento mortificato e deluso. Per me non è solo una questione politica, ma anche etica. L'aver abbandonato attivisti che per anni si sono battuti nei territori per un sogno, è per me molto grave ed irreparabile».
«Eravamo consapevoli – si legge ancora nella nota - che il Movimento avesse bisogno di una trasformazione, ma tutto è avvenuto repentinamente, senza confronto, senza nessuna mediazione e nel peggiore dei modi. Ma non ci sono solo le falle "gestionali". Ad incidere ancora negativamente sulla frattura è intervenuta l'incoerenza tematica di un Movimento che prima si poneva dichiaratamente come forza politica anti-sistema e poi, di colpo, ha rinnegato dinanzi al Presidente Mattarella molte delle sue posizioni. Eravamo molto lontani dai Partiti che si rinchiudevano nelle segrete stanze romane per decidere, senza possibilità di appello, le sorti dei territori ed ora, invece, pare che siamo diventati proprio questo! A molti cittadini interessa esclusivamente la risoluzione dei problemi del Paese e non riconoscendo alternative, essi ripongono tutta la loro fiducia nel Movimento, non accorgendosi o, in alcuni casi, non volendo accorgersi delle storture e delle incoerenze degli ultimi mesi. Può essere comprensibile, ma più che credere ciecamente in qualcuno, dovremmo batterci per un contenitore politico che sia sempre garante di democrazia, partecipazione e meritocrazia».

«Nella campagna elettorale del 2017 per le Amministrative – aggiunge Ciminiello - mi accompagnava la consapevolezza di essere espressione di un gruppo di cittadini che aveva camminato insieme, diventando "Comunità". Ora, con onestà intellettuale nei confronti dei nostri elettori, devo prendere le distanze da un Movimento che ha tradito i valori in cui molti di noi credevano e per cui si sono spesi. Il lavoro e l'impegno di molti che hanno creduto in un percorso lungo 10 anni, anche a Bitonto, non possono essere dispersi per colpa di chi, con atto di forza, ha voluto impossessarsi di un marchio di fabbrica dall'ormai indubbia potenza mediatica».

Il consigliere però rassicura quanti hanno sostenuto la sua candidatura: «Il mio impegno civico rimane invariato perché, ad un certo punto, non può essere il "contenitore" a qualificarmi, ma le azioni che riesco a portare avanti. Coerentemente con quanto detto in campagna elettorale, porterò avanti il Programma, rispettando così il volere di quella Comunità che ha riposto fiducia in me. Allo stesso tempo, continuerò a rivolgermi a tutti quei cittadini che vorranno porre le proprie competenze, le proprie esperienze e le proprie professionalità al servizio della comunità bitontina. Per queste ragioni proseguirò il mio mandato di Consigliere da indipendente, riconquistando quella serenità che mi aveva consentito fino ad ora di lavorare nel tentativo di vedere realizzate idee e progetti per la città».