Mozione sp231, Fratelli d'Italia risponde a Natilla: «Assente in aula nel momento decisivo»
La nota è stata diramata alla stampa dalla sezione locale del partito di Giorgia Meloni
mercoledì 17 maggio 2023
«Lo scopo di ogni democrazia è la ricerca di una verità sempre perfettibile, ed è solo attraverso la realizzazione della democrazia stessa che può realizzarsi questa possibilità». Comincia così la nota stampa diramata dal circolo bitontino di Fratelli d'Italia e indirizzata al consigliere comunale di opposizione Franco Natilla (I Riformisti – Fronte del Lavoro).
«Sembra, a chi scrive, essere questo il significato profondo dell'intervento del consigliere Natilla sul "caso politico" della mozione sulla messa in sicurezza della SP231. Le intenzioni potevano essere buone, gli approdi delle sue considerazioni farebbero ridere se solo la serietà delle questioni dibattute e gli aspetti tragici ad esse connesse non lo scoraggiassero. Il nostro "Teramene" redivivo ha voluto ricordare ai tanti "neofiti" della assemblea consiliare, da lui assiduamente frequentata, i dettagli delle sciagurate omissioni del ceto politico nei confronti di una problematica che, ad ogni buon conto, ha imposto un costo in termini di insicurezza alla nostra comunità che nessuno è, ancora, disposto a sopportare», proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni.
«Il nostro, dopo una puntuale analisi dei fatti nella loro scansione temporale e contabile, compie un vero capolavoro attribuendo lo stigma della inutilità e della offensività nei confronti di una mozione che aveva il solo scopo di richiamare l'attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte nella vicenda e di impegnarle "politicamente" in una conseguente e consapevole operatività. Qui il "Teramene" si è fatto "Minosse" - riporta la nota -. Dinanzi alle fatiche di un dispositivo condiviso da tutti nell'assemblea consiliare ha preferito il conforto dell'assenza nel momento decisivo. Insomma, una scelta da politica delle "mani nette" strumentale, tuttavia, al suo autorevole contributo ex cathedra nel giudicare maggioranza ed opposizione muovendo accuse di cinismo e di ingenuità. Nel solco della fantasia mediterranea, ci tocca leggere e rispondere a queste sgangherate considerazioni rispedendo le accuse al mittente».
«Ribadiamo il nostro impegno, in ogni sede, a dare voce e a proporre soluzioni a tutte le questioni ancora aperte, e sono tante, alle quali non è stata data ancora risposta da parte di amministratori evidentemente impegnati a fare altro. Siamo altresì consapevoli del fatto che questa comunità potrà dirsi davvero emancipata solo quando sarà capace di rinunciare al consiglio dei tanti alfieri dell'opportunismo che abbiamo visto affiorare sulla scena politica qualche decennio addietro e che ancora oggi non aggiungono, anzi tolgono, alla dialettica democratica della città. Ci venga perdonato il tono caustico e per certi versi canzonatorio di questa nota, è atto di onestà!», concludono.
«Sembra, a chi scrive, essere questo il significato profondo dell'intervento del consigliere Natilla sul "caso politico" della mozione sulla messa in sicurezza della SP231. Le intenzioni potevano essere buone, gli approdi delle sue considerazioni farebbero ridere se solo la serietà delle questioni dibattute e gli aspetti tragici ad esse connesse non lo scoraggiassero. Il nostro "Teramene" redivivo ha voluto ricordare ai tanti "neofiti" della assemblea consiliare, da lui assiduamente frequentata, i dettagli delle sciagurate omissioni del ceto politico nei confronti di una problematica che, ad ogni buon conto, ha imposto un costo in termini di insicurezza alla nostra comunità che nessuno è, ancora, disposto a sopportare», proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni.
«Il nostro, dopo una puntuale analisi dei fatti nella loro scansione temporale e contabile, compie un vero capolavoro attribuendo lo stigma della inutilità e della offensività nei confronti di una mozione che aveva il solo scopo di richiamare l'attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte nella vicenda e di impegnarle "politicamente" in una conseguente e consapevole operatività. Qui il "Teramene" si è fatto "Minosse" - riporta la nota -. Dinanzi alle fatiche di un dispositivo condiviso da tutti nell'assemblea consiliare ha preferito il conforto dell'assenza nel momento decisivo. Insomma, una scelta da politica delle "mani nette" strumentale, tuttavia, al suo autorevole contributo ex cathedra nel giudicare maggioranza ed opposizione muovendo accuse di cinismo e di ingenuità. Nel solco della fantasia mediterranea, ci tocca leggere e rispondere a queste sgangherate considerazioni rispedendo le accuse al mittente».
«Ribadiamo il nostro impegno, in ogni sede, a dare voce e a proporre soluzioni a tutte le questioni ancora aperte, e sono tante, alle quali non è stata data ancora risposta da parte di amministratori evidentemente impegnati a fare altro. Siamo altresì consapevoli del fatto che questa comunità potrà dirsi davvero emancipata solo quando sarà capace di rinunciare al consiglio dei tanti alfieri dell'opportunismo che abbiamo visto affiorare sulla scena politica qualche decennio addietro e che ancora oggi non aggiungono, anzi tolgono, alla dialettica democratica della città. Ci venga perdonato il tono caustico e per certi versi canzonatorio di questa nota, è atto di onestà!», concludono.