Nasce SOStenere, il nuovo polo sociosanitario per il benessere della comunità
Previsti 4 sportelli di ascolto, il primo sarà attivo dal 18 luglio, in via Giacomo Matteotti 4
sabato 15 luglio 2023
Nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato il progetto SOStenere, il nuovo polo sociosanitario, pensato per far fronte ai bisogni della collettività, nell'ambito sociale Bitonto-Palo del Colle, e presentato ieri, 13 luglio, in conferenza stampa dal Comune di Bitonto e dai soggetti proponenti: Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano Onlus, Fondazione Villa Giovanni XXIII Onlus e Cooperativa sociale Zip.H.
Si tratta di una rete di sportelli per l'integrazione e il benessere della comunità, aperti a tutti. A Bitonto saranno 3 (uno per l'infanzia e l'adolescenza, uno per il supporto alle disabilità e l'accompagnamento all'autonomia e uno per la terza età). Sarà invece multidisciplinare lo sportello di Palo del Colle. Il primo polo sarà attivo dal 18 luglio, in via Giacomo Matteotti 4, tutti i giorni da lunedì a venerdi, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle 19 (telefono: 0803210743). Il progetto è finanziato dall'Ambito territoriale sociale dei due Comuni grazie a 150mila euro ottenuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell'ambito dei bandi PrINS (Progetti di Intervento Sociale).
«Oggi trova concretezza un'attività di co-progettazione alla quale abbiamo tenuto sin dalla campagna elettorale. Questo è un primo gesto concreto verso l'integrazione tra pubblico e privato nel campo sociosanitario. Vogliamo dare un importante supporto ai cittadini, vogliamo ascoltarli e proporgli soluzioni. Le imprese del terzo settore non possono essere parificate alle imprese degli altri settori, bisogna fare rete» ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci.
Entusiasta l'assessora al welfare Silvia Altamura, che ha illustrato le specifiche del progetto «questo Avviso Pubblico è stato condiviso con tutti gli enti del terzo settore del territorio. Crediamo che la rete serva a raggiungere risultati più ampi. Vogliamo occuparci della salute dei cittadini, della prevenzione, della tutela. Il progetto nasce per proporre dei percorsi di educazione alla salute per persone in condizioni di fragilità, ricordando che la fragilità può appartenere a tutti, quindi, parliamo a tutta la città».
«Dobbiamo superare la logica della competizione – ha dichiarato Giovanni Vacca, presidente della Fondazione Onlus Santi Medici – dobbiamo fare rete, è sempre una questione di rete. Stiamo testando insieme la riforma del terzo settore, sancita dall'art. 55, il coinvolgimento degli enti del Terzo settore. Molto si deve ancora fare, ma questo progetto è un modo per dare compimento alla Città del Sollievo, vogliamo dare sostegno alle persone più fragili, alle fasce deboli della città. È un progetto che finalmente ci vede insieme ed è un'occasione per dare servizi di qualità. Ci occuperemo dei minori e degli anziani, e della diffusione delle cure palliative precoci».
Si occuperà invece dell'area della disabilità la Cooperativa sociale Zip.H «noi mettiamo a disposizione, attraverso lo sportello diurno, un punto di raccolta, di ascolto, un momento della ricezione. Contempliamo che allo sportello si possano rivolgere anche altre imprese sociali di altri luoghi. Dobbiamo poter accogliere richieste di altri cittadini, provenienti dal territorio. Procederemo con interventi di tipo socio educativo e socio sanitario, con i bisogni specifici della persona, ma anche di azioni di supporto versi i familiari che spesso sentono fatica, stanchezza, e subiscono episodi di burn-out. Svolgeremo interventi di supporto di gestione della diagnosi. Si fa fatica a domandare aiuto e ci impegneremo per diffondere questo nuovo servizio. Vorremo arrivare alla carta dei servizi territoriale Bitonto-Palo per poter migliorare i bisogni attuali» ha affermato Daniela Altomare, presidente della Cooperativa Zip.H.
A concludere la conferenza stampa, il direttore generale della Fondazione Villa Giovanni XXIII, Nicola Castro «un plauso a questa amministrazione per aver messo in campo una novità assoluta. Far lavorare insieme diversi enti no profit è sicuramente molto stimolante per tutti noi. Dobbiamo riprenderci la forza della marginalità. Vogliamo dare risposte che i servizi standardizzati non sono ancora in grado di dare. Alcune richieste non rientrano nei protocolli. Questa è per noi una palestra, un modo di sperimentare la collaborazione, dobbiamo imparare a mettere insieme le nostre risorse finanziarie e il nostro capitale umano. La contaminazione è un fattore di crescita».
Si tratta di una rete di sportelli per l'integrazione e il benessere della comunità, aperti a tutti. A Bitonto saranno 3 (uno per l'infanzia e l'adolescenza, uno per il supporto alle disabilità e l'accompagnamento all'autonomia e uno per la terza età). Sarà invece multidisciplinare lo sportello di Palo del Colle. Il primo polo sarà attivo dal 18 luglio, in via Giacomo Matteotti 4, tutti i giorni da lunedì a venerdi, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle 19 (telefono: 0803210743). Il progetto è finanziato dall'Ambito territoriale sociale dei due Comuni grazie a 150mila euro ottenuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell'ambito dei bandi PrINS (Progetti di Intervento Sociale).
«Oggi trova concretezza un'attività di co-progettazione alla quale abbiamo tenuto sin dalla campagna elettorale. Questo è un primo gesto concreto verso l'integrazione tra pubblico e privato nel campo sociosanitario. Vogliamo dare un importante supporto ai cittadini, vogliamo ascoltarli e proporgli soluzioni. Le imprese del terzo settore non possono essere parificate alle imprese degli altri settori, bisogna fare rete» ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci.
Entusiasta l'assessora al welfare Silvia Altamura, che ha illustrato le specifiche del progetto «questo Avviso Pubblico è stato condiviso con tutti gli enti del terzo settore del territorio. Crediamo che la rete serva a raggiungere risultati più ampi. Vogliamo occuparci della salute dei cittadini, della prevenzione, della tutela. Il progetto nasce per proporre dei percorsi di educazione alla salute per persone in condizioni di fragilità, ricordando che la fragilità può appartenere a tutti, quindi, parliamo a tutta la città».
«Dobbiamo superare la logica della competizione – ha dichiarato Giovanni Vacca, presidente della Fondazione Onlus Santi Medici – dobbiamo fare rete, è sempre una questione di rete. Stiamo testando insieme la riforma del terzo settore, sancita dall'art. 55, il coinvolgimento degli enti del Terzo settore. Molto si deve ancora fare, ma questo progetto è un modo per dare compimento alla Città del Sollievo, vogliamo dare sostegno alle persone più fragili, alle fasce deboli della città. È un progetto che finalmente ci vede insieme ed è un'occasione per dare servizi di qualità. Ci occuperemo dei minori e degli anziani, e della diffusione delle cure palliative precoci».
Si occuperà invece dell'area della disabilità la Cooperativa sociale Zip.H «noi mettiamo a disposizione, attraverso lo sportello diurno, un punto di raccolta, di ascolto, un momento della ricezione. Contempliamo che allo sportello si possano rivolgere anche altre imprese sociali di altri luoghi. Dobbiamo poter accogliere richieste di altri cittadini, provenienti dal territorio. Procederemo con interventi di tipo socio educativo e socio sanitario, con i bisogni specifici della persona, ma anche di azioni di supporto versi i familiari che spesso sentono fatica, stanchezza, e subiscono episodi di burn-out. Svolgeremo interventi di supporto di gestione della diagnosi. Si fa fatica a domandare aiuto e ci impegneremo per diffondere questo nuovo servizio. Vorremo arrivare alla carta dei servizi territoriale Bitonto-Palo per poter migliorare i bisogni attuali» ha affermato Daniela Altomare, presidente della Cooperativa Zip.H.
A concludere la conferenza stampa, il direttore generale della Fondazione Villa Giovanni XXIII, Nicola Castro «un plauso a questa amministrazione per aver messo in campo una novità assoluta. Far lavorare insieme diversi enti no profit è sicuramente molto stimolante per tutti noi. Dobbiamo riprenderci la forza della marginalità. Vogliamo dare risposte che i servizi standardizzati non sono ancora in grado di dare. Alcune richieste non rientrano nei protocolli. Questa è per noi una palestra, un modo di sperimentare la collaborazione, dobbiamo imparare a mettere insieme le nostre risorse finanziarie e il nostro capitale umano. La contaminazione è un fattore di crescita».