Nascite in picchiata a Bitonto. Nella scuola media i nuovi iscritti sono metà di quelli “uscenti”
L’allarme del Pd: «Accorpare Caiati e Don Tonino Bello per garantire continuità didattica»
giovedì 8 novembre 2018
7.30
«La rete scolastica bitontina si tinge di bianco. Non per l'innocenza ma per la sterilità». Inizia così la nota stampa del Partito Democratico di Bitonto che lancia l'allarme sul crollo vertiginoso delle nascite in città e sul relativo pericolo "autonomia" delle scuole del territorio che con meno iscritti rischiano di perdere la loro indipendenza.
«Il costante e continuo decremento demografico – spiegano dalla locale sezione del partito - determina una pesante diminuzione della popolazione scolastica con la quale ogni anno le scuole fanno i conti. Ogni anno, si registrano meno iscrizioni, organici in diminuzione e di conseguenza contrazione di classi. Questa è la storia recente del don Tonino Bello, Istituto Comprensivo delle frazioni di Palombaio e Mariotto, ma rappresenta anche lo scenario futuro prossimo degli istituti scolastici della nostra città. La situazione demografica del Comune di Bitonto, quindi, alla luce di questo trend non consente più di mantenere le sei scuole del territorio, fra primaria e secondaria di primo grado». Una riflessione che parte da un dato statistico ben preciso, quello degli alunni che terminerà il ciclo della cosiddetta "scuola media" alla fine dell'anno scolastico in corso: 816 alunni (uscenti), mentre i nuovi iscritti, invece, saranno 467, inclusi gli iscritti della scuola dell'infanzia privata.
«È miopia politica ed amministrativa – attacca il PD - continuare ad inventarsi soluzioni palliative, già sperimentate in passato, che non hanno risolto il problema di assicurare la vitale autonomia dell'istituto comprensivo Don Tonino Bello. L'espediente sperimentato negli anni ha portato all'accorpamento di interi plessi della scuola dell'infanzia all'istituto comprensivo delle frazioni con arroganza e senza l'appropriata conoscenza del mondo scolastico, provocandone lo svuotamento, il disappunto delle famiglie, registrando il mancato raggiungimento del l'obiettivo. Scordiamoci le demagogiche promesse elettorali, pensiamo a garantire l'autonomia dei cinque Istituti scolastici del territorio e offriamo all'istituto comprensivo Don Tonino Bello la possibilità di garantire agli alunni la continuità didattica e al personale la stabilità lavorativa».
Una delle scuole prossima a subire queste conseguenze, secondo i democratici, sarebbe la scuola Caiati, privata, nel 2015, della scuola media Rogadeo e che oggi conta circa 649 alunni.
«Noi riteniamo quindi che la scelta più logica sia quella di unire la scuola Caiati con il Don Tonino Bello – è la proposta del PD - si tratterebbe di un grande Istituto Comprensivo che avrebbe la possibilità di assicurare una importante offerta formativa a tutta la comunità. A voler essere ancora più lungimiranti, si potrebbe proporre che un plesso di una delle scuole più popolose già esistenti oggi, venga assegnato alla scuola Modugno Rutigliano Rogadeo mettendo così al riparo questo Istituto Comprensivo che deve fare i conti, sul suo territorio, con la vicinanza di altre scuole. Si rafforzerebbero così le due scuole più fragili e si garantirebbe alle frazioni una scuola stabile a cui fare riferimento. Questa è una delle possibili soluzioni, a nostro avviso la più razionale, che può garantire stabilità alle cinque scuole bitontine assicurandone continuità didattica ed amministrativa».
«Il costante e continuo decremento demografico – spiegano dalla locale sezione del partito - determina una pesante diminuzione della popolazione scolastica con la quale ogni anno le scuole fanno i conti. Ogni anno, si registrano meno iscrizioni, organici in diminuzione e di conseguenza contrazione di classi. Questa è la storia recente del don Tonino Bello, Istituto Comprensivo delle frazioni di Palombaio e Mariotto, ma rappresenta anche lo scenario futuro prossimo degli istituti scolastici della nostra città. La situazione demografica del Comune di Bitonto, quindi, alla luce di questo trend non consente più di mantenere le sei scuole del territorio, fra primaria e secondaria di primo grado». Una riflessione che parte da un dato statistico ben preciso, quello degli alunni che terminerà il ciclo della cosiddetta "scuola media" alla fine dell'anno scolastico in corso: 816 alunni (uscenti), mentre i nuovi iscritti, invece, saranno 467, inclusi gli iscritti della scuola dell'infanzia privata.
«È miopia politica ed amministrativa – attacca il PD - continuare ad inventarsi soluzioni palliative, già sperimentate in passato, che non hanno risolto il problema di assicurare la vitale autonomia dell'istituto comprensivo Don Tonino Bello. L'espediente sperimentato negli anni ha portato all'accorpamento di interi plessi della scuola dell'infanzia all'istituto comprensivo delle frazioni con arroganza e senza l'appropriata conoscenza del mondo scolastico, provocandone lo svuotamento, il disappunto delle famiglie, registrando il mancato raggiungimento del l'obiettivo. Scordiamoci le demagogiche promesse elettorali, pensiamo a garantire l'autonomia dei cinque Istituti scolastici del territorio e offriamo all'istituto comprensivo Don Tonino Bello la possibilità di garantire agli alunni la continuità didattica e al personale la stabilità lavorativa».
Una delle scuole prossima a subire queste conseguenze, secondo i democratici, sarebbe la scuola Caiati, privata, nel 2015, della scuola media Rogadeo e che oggi conta circa 649 alunni.
«Noi riteniamo quindi che la scelta più logica sia quella di unire la scuola Caiati con il Don Tonino Bello – è la proposta del PD - si tratterebbe di un grande Istituto Comprensivo che avrebbe la possibilità di assicurare una importante offerta formativa a tutta la comunità. A voler essere ancora più lungimiranti, si potrebbe proporre che un plesso di una delle scuole più popolose già esistenti oggi, venga assegnato alla scuola Modugno Rutigliano Rogadeo mettendo così al riparo questo Istituto Comprensivo che deve fare i conti, sul suo territorio, con la vicinanza di altre scuole. Si rafforzerebbero così le due scuole più fragili e si garantirebbe alle frazioni una scuola stabile a cui fare riferimento. Questa è una delle possibili soluzioni, a nostro avviso la più razionale, che può garantire stabilità alle cinque scuole bitontine assicurandone continuità didattica ed amministrativa».