«Nel ritorno a scuola rischio di impatto psicologico»
L'allarme degli psicologici pugliesi preoccupa le famiglie. Gesualdo: «Sconvolgimento da non ignorare»
mercoledì 2 settembre 2020
8.15
«Nelle ultime ore si sta discutendo molto sulle modalità di rientro a scuola, un rientro che deve necessariamente avvenire, ma poco si discute dell'impatto psicologico che il rientro porterà con sé». A lanciare l'allarme è il presidente dell'Ordine degli Psicologi di Puglia, il bitontino Vincenzo Gesualdo, preoccupato dall'impatto psicologico del ritorno in classe dopo sei mesi di inattività. «Milioni di ragazzi in tutta Italia – prosegue Gesualdo - fra pochi giorni inizieranno a rifrequentare le scuole dopo sei mesi di autogestione, mesi nei quali è cambiata la quotidianità. Il rientro può rappresentare un nuovo sconvolgimento che non può esser ignorato».
Secondo gli esperti a creare tensione sono l'ansia e il timore di un luogo considerato familiare prima del lockdown per bambini e negli nella fase di vita di crescita e di cambiamento. «Il lockdown ha destrutturato la quotidianità di tutti - spiega il presidente degli psicologi pugliesi - soprattutto degli studenti che hanno dovuto riadattare i loro riti giornalieri. Adesso si sta chiedendo loro di farlo nuovamente, di tornare a vivere l'esperienza scuola, ma non nelle stesse modalità dovendo, quindi, adottare nuove abitudini».
A "salvare" i soggetti più fragili può essere la famiglia. Ma come? «Accettando l'emergenza Covid senza drammatizzarla – dice Gesualdo – per consentire ai propri figli di vivere il nuovo cambiamento nel migliore dei modi. Il primo passo è tranquillizzare la mente emotiva dei ragazzi prima di rimettersi in marcia».
Per il presidente degli psicologici pugliesi, torna utile dunque, «il protocollo di sicurezza siglato dal ministero dell'Istruzione che pone attenzione alla salute e al supporto psicologico per il personale scolastico e per gli studenti quale misura di prevenzione precauzionale indispensabile per una corretta gestione dell'anno scolastico».
Secondo gli esperti a creare tensione sono l'ansia e il timore di un luogo considerato familiare prima del lockdown per bambini e negli nella fase di vita di crescita e di cambiamento. «Il lockdown ha destrutturato la quotidianità di tutti - spiega il presidente degli psicologi pugliesi - soprattutto degli studenti che hanno dovuto riadattare i loro riti giornalieri. Adesso si sta chiedendo loro di farlo nuovamente, di tornare a vivere l'esperienza scuola, ma non nelle stesse modalità dovendo, quindi, adottare nuove abitudini».
A "salvare" i soggetti più fragili può essere la famiglia. Ma come? «Accettando l'emergenza Covid senza drammatizzarla – dice Gesualdo – per consentire ai propri figli di vivere il nuovo cambiamento nel migliore dei modi. Il primo passo è tranquillizzare la mente emotiva dei ragazzi prima di rimettersi in marcia».
Per il presidente degli psicologici pugliesi, torna utile dunque, «il protocollo di sicurezza siglato dal ministero dell'Istruzione che pone attenzione alla salute e al supporto psicologico per il personale scolastico e per gli studenti quale misura di prevenzione precauzionale indispensabile per una corretta gestione dell'anno scolastico».