Nel Teatro Traetta di Bitonto l’ultimo videoclip di Kaufman

Il video è stato prodotto da Frigobar, del bitontino Mirko Barile che ne ha scritto anche la sceneggiatura

martedì 22 dicembre 2020 10.20
A cura di Federica Monte
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È stato girato interamente all'interno del Teatro Traetta di Bitonto, il video ufficiale di "Lelaina", il nuovo singolo della band bresciana Kaufman, prodotto dalla casa di produzione Frigobar, recentemente fondata dal bitontino Mirko Barile e da Roberto Amato. Ad aprire il videoclip anche un cameo dell'instancabile Gianluca Rossiello della "Libreria del Teatro".

Due giovani innamorati si intrufolano nel Teatro Traetta, che per l'occasione diventa scenario di un viaggio introspettivo nella vita, nei sogni e soprattutto nei desideri di due ragazzi. Rivive magicamente il nostro gioiellino ottocentesco attraverso gli occhi di una promessa ballerina e del suo ragazzo che vuole fare della vecchia telecamera trovata in soffitta la sua professione.

E sono proprio le loro passioni, in un periodo in cui troppo poco ci è concesso, a condurli in un Teatro le cui luci non si accendono da mesi, e sognare occhi negli occhi, per un fugace momento.
"Appena ho ricevuto il singolo dai Kaufman, ho cercato di costruire una storia che potesse esprimere quello che effettivamente il gruppo ha voluto far trasparire dal testo: senso di libertà, voglia di condivisione e centralità dell'arte" le parole del giovane Mirko Barile, creatore della sceneggiatura assieme al collega Roberto Amato, che invece ne ha curato la regia. I due hanno fondato da pochissime settimane una neo-casa di produzione, che porta il nome di Frigobar.

"L'epoca nella quale viviamo ci porta a fare sforzi inverosimili con il mero obbiettivo di trarne una remunerazione, e molto spesso siamo costretti a mettere da parte le nostre attitudini artistiche perché non sono sufficienti a darci da vivere." continua Barile. "Lorenzo, frontman dei Kaufman, lo dice nella canzone stessa - "pagherò l'affitto con queste mie canzoni" - ed è quello che auguriamo a tutti di fare, di realizzare i proprio sogni e le proprie attitudini sino a farle diventare centrali e di vitale importanza". Roberto Amato, aggiunge: "Siamo entusiasti di questo lavoro: il primo tassello di una nuova avventura che porterà il nome di Frigobar. In un periodo come questo portare avanti una produzione come questa è da folli, ma è proprio nella follia che ci siamo ritrovati a nostro agio finalizzando qualcosa di straordinario seppur nel rispetto di tutte le norme vigenti in contrasto al Covid-19. Il prodotto è stato pensato e girato all'interno di un teatro, un luogo straordinario che sembra raccontare nel silenzio e nell'abbandono ciò che l'intera società e non soltanto l'arte, sta vivendo a causa del virus. In questo modo abbiamo cercato di onorare il mondo dell'arte e speriamo di aver reso su queste note la libertà che tanto ci manca".