«Nessuna interruzione di servizio per i disabili di Bitonto, Ruvo e Molfetta»
L'Asl rassicura pazienti e famiglie. Sospiro di sollievo anche per la ROAD. Ma continua la battaglia sull'ADI
giovedì 13 febbraio 2020
10.05
«La Direzione generale della ASL di Bari assicura che non ci sarà alcuna interruzione del servizio di trasporto per i pazienti disabili di Ruvo, Bitonto e Molfetta verso i centri di Riabilitazione accreditati con il servizio sanitario regionale fuori provincia». Con queste parole la dirigenza ASL ha smentito le voci di questi giorni sulla possibile interruzione del servizio di trasporto riservato alle persone con disabilità costrette a raggiungere i centri di riabilitazione provinciali cui sono stati destinati.
«In merito a recenti segnalazioni e pubbliche dichiarazioni che paventano uno stop del trasporto – rimarca la nota stampa - la Direzione generale ne prende le distanze e intende rassicurare le famiglie dei pazienti ai quali sarà garantito il servizio finora erogato. La ASL precisa inoltre che sin da novembre, data di avvio del nuovo appalto ha interloquito quotidianamente con le società appaltatrici del servizio e con gli ambiti territoriali competenti, al fine di verificare la completezza e la correttezza della documentazione utile ad ottenere il servizio, attività svolta a tutela delle società che temono ritardi nei pagamenti. Il servizio potrà continuare, fermo restando che la ASL attende un puntuale riscontro dalla ditta di trasporto e dagli ambiti sul completamento delle verifiche».
«Intanto – conclude la nota - la ASL ha avviato in questi giorni momenti di confronto con le amministrazioni dei Comuni interessati, in quanto la spesa per garantire il servizio di trasporto è a carico dei comuni per il 60%,come previsto dalle normative vigenti».
Sospiro di sollievo anche da parte della Rete delle Organizzazioni dell'Area della Disabilità – ROAD, subito intervenute a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie, per questa prima rassicurazione verbale. Anche se le associazioni aderenti intendono mantenere alta l'attenzione per verificare che nessun disagio si riversi sull'utenza fragile interessata dal servizio.
Prosegue invece la battaglia per la riattivazione dell'ADI, l'Assistenza Domiciliare Integrata per anziani e persone disabili gravemente malate, interrotta dalla Regione Puglia dal 1 febbraio senza troppi complimenti.
«Nonostante la ratifica nazionale e regionale della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – sottolineano dalla ROAD - la burocrazia amministrativa regionale pugliese oppone ancora barriere ai più fragili e indifesi e non risponde alle sollecitazioni di aiuto dei familiari caregiver. Nessuna risposta finora dal Presidente Emiliano nè dall Assessore al Welfare regionale Ruggieri. Chiediamo al Presidente della Regione, al Garante per i diritti delle persone con disabilità, interventi autorevoli per la risoluzione della problematica opposta dagli Uffici regionali welfare preposti e abbattere l' ulteriore barriera alla qualità della vita sia delle persone interessate che delle loro famiglie»
«In merito a recenti segnalazioni e pubbliche dichiarazioni che paventano uno stop del trasporto – rimarca la nota stampa - la Direzione generale ne prende le distanze e intende rassicurare le famiglie dei pazienti ai quali sarà garantito il servizio finora erogato. La ASL precisa inoltre che sin da novembre, data di avvio del nuovo appalto ha interloquito quotidianamente con le società appaltatrici del servizio e con gli ambiti territoriali competenti, al fine di verificare la completezza e la correttezza della documentazione utile ad ottenere il servizio, attività svolta a tutela delle società che temono ritardi nei pagamenti. Il servizio potrà continuare, fermo restando che la ASL attende un puntuale riscontro dalla ditta di trasporto e dagli ambiti sul completamento delle verifiche».
«Intanto – conclude la nota - la ASL ha avviato in questi giorni momenti di confronto con le amministrazioni dei Comuni interessati, in quanto la spesa per garantire il servizio di trasporto è a carico dei comuni per il 60%,come previsto dalle normative vigenti».
Sospiro di sollievo anche da parte della Rete delle Organizzazioni dell'Area della Disabilità – ROAD, subito intervenute a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie, per questa prima rassicurazione verbale. Anche se le associazioni aderenti intendono mantenere alta l'attenzione per verificare che nessun disagio si riversi sull'utenza fragile interessata dal servizio.
Prosegue invece la battaglia per la riattivazione dell'ADI, l'Assistenza Domiciliare Integrata per anziani e persone disabili gravemente malate, interrotta dalla Regione Puglia dal 1 febbraio senza troppi complimenti.
«Nonostante la ratifica nazionale e regionale della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – sottolineano dalla ROAD - la burocrazia amministrativa regionale pugliese oppone ancora barriere ai più fragili e indifesi e non risponde alle sollecitazioni di aiuto dei familiari caregiver. Nessuna risposta finora dal Presidente Emiliano nè dall Assessore al Welfare regionale Ruggieri. Chiediamo al Presidente della Regione, al Garante per i diritti delle persone con disabilità, interventi autorevoli per la risoluzione della problematica opposta dagli Uffici regionali welfare preposti e abbattere l' ulteriore barriera alla qualità della vita sia delle persone interessate che delle loro famiglie»