«Non siamo solo numeri»: 20mila lavoratori del gioco legale a rischio in Puglia
Contestata la legge regionale che porta a 500 metri la distanza minima tra gli esercizi di giochi e scommesse
lunedì 5 novembre 2018
10.32
I numeri che ne descrivono il fenomeno sono la cartina a tornasole della gravità della situazione. 7.500 firme in meno di 4 giorni per la petizione su Change.org, un'omonima pagina Facebook divenuta virale in poche ore, 22mila visualizzazioni delle video testimonianze. È il movimento "Non siamo solo numeri" che unisce i 20mila lavoratori del gioco legale in Puglia, che dallo scorso venerdì sensibilizza la piazza virtuale regionale su quanto sta succedendo in queste ore in consiglio regionale.
«Vediamo il futuro delle nostre famiglie messo a rischio – spiegano i lavoratori del comparto - dal possibile diniego della proroga dell'entrata in vigore della legge regionale pugliese contro il gioco patologico d'azzardo, con particolare riferimento alla norma che prevede la distanza minima di 500 metri tra gli esercizi di giochi e scommesse e i cosiddetti luoghi sensibili. Per un totale di 6mila imprese, in 20mila lavoriamo oggi in questo comparto e, senza la proroga, perderemo tutto».
Dalle pagine del sito web ufficiale, www.nonsiamosolonumeri.it, il movimento mette subito in chiaro la sua posizione: «Noi sosteniamo e ci impegniamo nella lotta al gioco patologico d'azzardo ma, allo stesso tempo, riteniamo che il distanziometro sia uno strumento inadeguato a questo fine».
«Regione Abruzzo, Lombardia, Toscana, Liguria e tante altre – annotano i responsabili del movimento - hanno sospeso la propria normativa ed hanno limitato gli effetti del distanziometro solo alle nuove aperture, e non a quelle già esistenti, integrando i divieti alle fasce orarie di accensione di Slot e Vlt».
«Chiediamo di conoscere meglio il mondo del gioco legale – è la richiesta alle istituzioni regionali - che è lontano dagli stereotipi su cui le lotte demagogiche delle ultime settimane sono state costruite. E di contribuire alla conversazione nazionale sull'efficacia delle azioni da intraprendere per la lotta alle ludopatie. Chiediamo di valutare la reale efficacia delle loro scelte, tenendo conto dell'effetto a lungo termine ovvero l'assorbimento di questo mercato dalla malavita organizzata. Chiediamo di ascoltare la nostra voce, la voce di 20mila persone che lavorano ogni giorno, sostentano i propri cari e pagano le tasse anno dopo anno».
Intanto anche le Organizzazioni Sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL Puglia si schierano al fianco dei lavoratori.
«La lotta al gioco patologico d'azzardo non può trasformarsi in una caccia alle streghe contro il mondo del gioco legale. Non può ridursi al proibizionismo - spiegano - noi non siamo solo numeri. Siamo padri, madri, fratelli, sorelle. Siamo persone con famiglie che contano su di noi. Siamo onesti lavoratori. Siamo persone perbene».
«Vediamo il futuro delle nostre famiglie messo a rischio – spiegano i lavoratori del comparto - dal possibile diniego della proroga dell'entrata in vigore della legge regionale pugliese contro il gioco patologico d'azzardo, con particolare riferimento alla norma che prevede la distanza minima di 500 metri tra gli esercizi di giochi e scommesse e i cosiddetti luoghi sensibili. Per un totale di 6mila imprese, in 20mila lavoriamo oggi in questo comparto e, senza la proroga, perderemo tutto».
Dalle pagine del sito web ufficiale, www.nonsiamosolonumeri.it, il movimento mette subito in chiaro la sua posizione: «Noi sosteniamo e ci impegniamo nella lotta al gioco patologico d'azzardo ma, allo stesso tempo, riteniamo che il distanziometro sia uno strumento inadeguato a questo fine».
«Regione Abruzzo, Lombardia, Toscana, Liguria e tante altre – annotano i responsabili del movimento - hanno sospeso la propria normativa ed hanno limitato gli effetti del distanziometro solo alle nuove aperture, e non a quelle già esistenti, integrando i divieti alle fasce orarie di accensione di Slot e Vlt».
«Chiediamo di conoscere meglio il mondo del gioco legale – è la richiesta alle istituzioni regionali - che è lontano dagli stereotipi su cui le lotte demagogiche delle ultime settimane sono state costruite. E di contribuire alla conversazione nazionale sull'efficacia delle azioni da intraprendere per la lotta alle ludopatie. Chiediamo di valutare la reale efficacia delle loro scelte, tenendo conto dell'effetto a lungo termine ovvero l'assorbimento di questo mercato dalla malavita organizzata. Chiediamo di ascoltare la nostra voce, la voce di 20mila persone che lavorano ogni giorno, sostentano i propri cari e pagano le tasse anno dopo anno».
Intanto anche le Organizzazioni Sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL Puglia si schierano al fianco dei lavoratori.
«La lotta al gioco patologico d'azzardo non può trasformarsi in una caccia alle streghe contro il mondo del gioco legale. Non può ridursi al proibizionismo - spiegano - noi non siamo solo numeri. Siamo padri, madri, fratelli, sorelle. Siamo persone con famiglie che contano su di noi. Siamo onesti lavoratori. Siamo persone perbene».