#nonsonounodivoi: dalla Regione i fondi per ‘salvare’ i ragazzi difficili del centro storico e periferia

Abbaticchio: «Mezzo milione di euro per il nostro laboratorio antimafia che li allontanerà dalla criminalità». Emiliano: «Uniti vinciamo la mafia»

giovedì 4 ottobre 2018 9.02

Una battaglia senza quartiere alla mafia che, forse per la prima volta nella storia della Puglia e di Bitonto, stavolta parte "dalla base", cercando cioè di togliere la preziosa giovane manodopera alle organizzazioni criminali del territorio per inserirle nel tessuto sociale cittadino. Arrivano buone notizie dalla Regione Puglia dove il comune di Bitonto ha firmato ieri un contratto grazie al quale saranno messi a disposizione della città 450mila euro da impiegare nel progetto #nonsonounodivoi che ha vinto la selezione regionale per realizzare il progetto con cui Palazzo Gentile si impegna a "salvare" i ragazzi difficili del centro storico e della periferia.

«Bitonto è un laboratorio antimafia finanziato da oggi con quasi mezzo milione di euro dalla Regione Puglia – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio a margine della stipula - con questo progetto risponderemo a tanti ragazzi che verranno impegnati in progetti che allontaneranno il loro corpo e le loro menti dalla criminalità. Sfida aperta contro tutte le mafie in collaborazione con le parti sociali, le scuole e le nostre energie. Tutte le nostre energie».

Il progetto coinvolgerà 80 ragazzi a rischio di devianza nel bacino del centro storico e periferia di Bitonto e Bari, di età compresa tra i 14 e i 18 anni con l'attivazione di diversi laboratori e attività di educazione alla cittadinanza attiva e al rafforzamento dell'antimafia sociale. Le attività avranno un filo conduttore comune che toccherà numerosi ambiti quali quello dello sport, della tecnologia e della valorizzazione del patrimonio culturale.

«È la prima volta che una Regione interviene nell'Antimafia sociale – ha detto il governatore pugliese, Michele Emiliano - per la prima volta infatti la Puglia investe, con una dotazione finanziaria elevata, sulle attività di animazione sociale e partecipazione collettiva per la ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità. Oggi abbiamo firmato accordi per il più importante progetto di Antimafia sociale della storia d'Italia. La decisione di investire nell'Antimafia sociale come alternativa non repressiva al fenomeno, era di fondamentale importanza. Bene, oggi siamo qui a dimostrare con i fatti che si può fare».

Ci sono in tutto 11 milioni di euro, distribuiti su 27 progetti, che consentiranno alla società pugliese di costruire analisi e consapevolezze, dalle scuole alle imprese al mondo della cultura, con l'aiuto dei Comuni connettendosi a tutte le Istituzioni del territorio, con il supporto delle forze di polizia per rappresentare la parte migliore della Puglia che combatte la mafia da tanti anni.
Dei 27 progetti ammessi a finanziamento, 12 sono stati presentati da Comuni pugliesi aggregati in ATS (associazione temporanea di scopo) e 15 da soggetti del terzo settore (associazioni, cooperative, dipartimenti universitari, enti religiosi, reti per la legalità antiracket e antiusura). Le azioni progettuali si articoleranno in un arco temporale di tre anni. Il contributo massimo per ogni progetto è di 450mila euro.