Nuovo incidente a Bitonto alla “rotatoria della morte” fatale ad Antonella e Pierluigi
Fortunatamente solo tanto spavento per il conducente rimasto illeso
mercoledì 10 aprile 2019
8.21
Si allunga la lista degli incidenti causati da quella che per tutti, ormai, è la "rotatoria della morte", il rondò a servizio del ponte su via Palo, a Bitonto, che nella notte tra il 30 e il 31 marzo ha causato la morte di Antonella Carbonara e Pierluigi Dolciamore, di soli 19 e 22 anni e il grave ferimento di Davide Pazienza, anch'egli 22enne. Ieri sera infatti un'utilitaria è finita fuori strada a una manciata di metri dall'incrocio maledetto, finendo per schiantarsi contro il guardrail. Fortunatamente il conducente ha riportato solo ferite superficiali e a bilancio, oltre ai danni all'autovettura, dovrà registrare solamente il grande spavento, ma la sensazione che si sia trattato di un'altra tragedia evitata è grande.
Come riportato anche dal giornalista di Radio Selene, Francesco Paolo Ruscitto, che ha riferito dell'incidente scattando anche una foto.
«Forse per l'asfalto reso viscido dalla pioggia – dice Ruscitto ipotizzando sulle cause dell'ennesimo incidente - per la scarsa illuminazione. Questa volta, fortunatamente, solo un grande spavento per il conducente che certamente non procedeva ad alta velocità. Un po' di danni alla parte anteriore della vettura. Una cosa è certa: quella struttura è una castroneria aberrante. Un insulto ingegneristico fonte di incidenti e morte. Basta».
Come riportato anche dal giornalista di Radio Selene, Francesco Paolo Ruscitto, che ha riferito dell'incidente scattando anche una foto.
«Forse per l'asfalto reso viscido dalla pioggia – dice Ruscitto ipotizzando sulle cause dell'ennesimo incidente - per la scarsa illuminazione. Questa volta, fortunatamente, solo un grande spavento per il conducente che certamente non procedeva ad alta velocità. Un po' di danni alla parte anteriore della vettura. Una cosa è certa: quella struttura è una castroneria aberrante. Un insulto ingegneristico fonte di incidenti e morte. Basta».