Omicidio Muscatelli: 70enne condannato in Appello a 14 anni
In primo grado Gaetano Sesto ricevette 10 anni e 2 mesi. Pena aggravata: «Fu omicidio volontario»
mercoledì 6 maggio 2020
20.48
Fu omicidio volontario l'accoltellamento avvenuto il 16 agosto 2017, nel centro abitato di Bitonto, durante un diverbio per questioni stradali in cui rimase ucciso il 24enne Giuseppe Muscatelli.
Lo ha stabilito la Corte di Assise di Appello di Bari che ha aggravato la condanna inflitta nei confronti dell'imputato, il 70enne Gaetano Sesto, condannato oggi, per il reato di omicidio volontario, a 14 anni di reclusione. In primo grado, un anno fa, Sesto era stato condannato alla pena di 10 anni e 2 mesi, mentre il reato qualificato come omicidio preterintenzionale.
I giudici dell'Appello hanno confermato anche la condanna al risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili, i genitori e la sorella della vittima, difesi dagli avvocati Pino Giulitto e Antonio Saracino.
Stando alle indagini dei Carabinieri, sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni oculari e accertamenti tecnici, l'anziano colpì il giovane con una coltellata al torace perché bloccava il traffico. Il 24enne, che stava andando a prendere la fidanzata che usciva dal lavoro, aveva affiancato con la propria vettura un'altra auto e stava chiacchierando con il conducente.
Il 70enne, dopo aver chiesto di spostarsi e non aver ricevuto attenzione, sarebbe sceso dalla sua macchina, avrebbe raggiunto il giovane e durante un violento litigio verbale lo avrebbe ferito con un unico colpo mortale.
Lo ha stabilito la Corte di Assise di Appello di Bari che ha aggravato la condanna inflitta nei confronti dell'imputato, il 70enne Gaetano Sesto, condannato oggi, per il reato di omicidio volontario, a 14 anni di reclusione. In primo grado, un anno fa, Sesto era stato condannato alla pena di 10 anni e 2 mesi, mentre il reato qualificato come omicidio preterintenzionale.
I giudici dell'Appello hanno confermato anche la condanna al risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili, i genitori e la sorella della vittima, difesi dagli avvocati Pino Giulitto e Antonio Saracino.
Stando alle indagini dei Carabinieri, sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni oculari e accertamenti tecnici, l'anziano colpì il giovane con una coltellata al torace perché bloccava il traffico. Il 24enne, che stava andando a prendere la fidanzata che usciva dal lavoro, aveva affiancato con la propria vettura un'altra auto e stava chiacchierando con il conducente.
Il 70enne, dopo aver chiesto di spostarsi e non aver ricevuto attenzione, sarebbe sceso dalla sua macchina, avrebbe raggiunto il giovane e durante un violento litigio verbale lo avrebbe ferito con un unico colpo mortale.