Palagiustizia inagibile, Italia in Comune punta il dito sul Governo: «Assurdo scaricabarile»
Depalma: «Scaricate ai sindaci responsabilità nazionali». Abbaticchio: «Invece delle soluzioni, dal Governo solo giustificazioni e scappatoie»
domenica 26 agosto 2018
8.31
I sindaci di Italia in Comune fanno "quadrato" attorno al collega Antonio Decaro sulla questione Palagiustizia di Bari, inagibile da giugno e sul quale si attendevano dal Governo indicazioni sullo sgombero del 30 agosto e da cui è arrivata solo una nota stampa «scaricabarile» che demanda al primo cittadino del capoluogo ogni responsabilità.
«Nulla di che stupirsi, purtroppo – è il commento del sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma - non è forse la medesima cosa che il Governo sta facendo in tema di infrastrutture? Ai sindaci vengono scaricate competenze che non hanno o per le quali, in ogni caso, mancano le risorse per mettere a completamento le opere". Il riferimento è alla nota inviata ai sindaci di Puglia dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui si 'intima' di comunicare, entro il 30 agosto, tutti gli interventi necessari a rimuovere le condizioni di rischio riscontrate nelle opere infrastrutturali del territorio di competenza. «Una valutazione - ha continuato Depalma - delicatissima se si tiene conto che occorre, ovviamente, corredare la documentazione con sopralluoghi, verbali, perizie tecniche e una richiesta che, 'guardacaso', arriva all'indomani dei tristi fatti di cronaca nazionali. Nonostante ciò, per quanto riguarda il nostro Comune, Giovinazzo ha inviato le segnalazioni su punti e waterfront su cui occorrono interventi di messa in sicurezza, ma ora chiediamo: dove sono i fondi per fare le opere?».
Di «assurdo scaricabarile», parlano anche i sindaci delle vicine Mola di Bari e Bitonto. Per Giuseppe Colonna e Michele Abbaticchio «anche se la questione non tocca in maniera diretta le nostre comunità, siamo sconcertati dal comportamento posto in essere dal Ministro: è assolutamente inaccettabile che il 'Sindaco' sia, ancora una volta, individuato come l'autorità sulla quale far ricadere ogni tipo di responsabilità. Siamo stanchi di questo atteggiamento. Oggi tocca a Decaro su Palagiustizia, ogni giorno tocca a ciascuno di noi su una miriade di altre questioni su cui le Istituzioni sovraordinate devono fornire risposte e strumenti, non giustificazioni e scappatoie».
«Nulla di che stupirsi, purtroppo – è il commento del sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma - non è forse la medesima cosa che il Governo sta facendo in tema di infrastrutture? Ai sindaci vengono scaricate competenze che non hanno o per le quali, in ogni caso, mancano le risorse per mettere a completamento le opere". Il riferimento è alla nota inviata ai sindaci di Puglia dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui si 'intima' di comunicare, entro il 30 agosto, tutti gli interventi necessari a rimuovere le condizioni di rischio riscontrate nelle opere infrastrutturali del territorio di competenza. «Una valutazione - ha continuato Depalma - delicatissima se si tiene conto che occorre, ovviamente, corredare la documentazione con sopralluoghi, verbali, perizie tecniche e una richiesta che, 'guardacaso', arriva all'indomani dei tristi fatti di cronaca nazionali. Nonostante ciò, per quanto riguarda il nostro Comune, Giovinazzo ha inviato le segnalazioni su punti e waterfront su cui occorrono interventi di messa in sicurezza, ma ora chiediamo: dove sono i fondi per fare le opere?».
Di «assurdo scaricabarile», parlano anche i sindaci delle vicine Mola di Bari e Bitonto. Per Giuseppe Colonna e Michele Abbaticchio «anche se la questione non tocca in maniera diretta le nostre comunità, siamo sconcertati dal comportamento posto in essere dal Ministro: è assolutamente inaccettabile che il 'Sindaco' sia, ancora una volta, individuato come l'autorità sulla quale far ricadere ogni tipo di responsabilità. Siamo stanchi di questo atteggiamento. Oggi tocca a Decaro su Palagiustizia, ogni giorno tocca a ciascuno di noi su una miriade di altre questioni su cui le Istituzioni sovraordinate devono fornire risposte e strumenti, non giustificazioni e scappatoie».