Park&Ride: l’ex assessore Antuofermo vuole il suo «pieno utilizzo»
La vicenda di una delle peggiori opere pubbliche mai realizzate in città
martedì 5 giugno 2018
12.00
È stata con ogni probabilità una delle più inutili opere pubbliche realizzate negli ultimi anni a Bitonto, appaiata in testa alla classifica dei fondi pubblici spesi male con la pista ciclabile "lungolama" che finiva nel nulla e trasformata in pochi giorni in un parcheggio per auto. Eppure c'è qualcuno che nel Park&Ride ancora crede e ne pretende il corretto utilizzo. È l'ex assessore alle Finanze del comune di Bitonto durante il governo Valla, Nicola Antuofermo, che in una nota stampa ha chiesto all'amministrazione Abbaticchio di mobilitarsi per renderlo funzionale. Anche perché proprio Raffaele Valla e Nicola Antuofermo sono i due nomi a cui si deve la realizzazione dell'opera, fortemente pretesa dall'ex sindaco come suo "lascito" ai bitontini e prontamente trasformata in realtà dal delegato alle Finanze dell'allora primo cittadino.
A 5 anni dalla sua ultimazione, ben pochi sono gli automobilisti che hanno deciso di lasciare il proprio mezzo nel parcheggio, nel frattempo diventato preda di vandali e territorio di paninoteche ambulanti. D'altronde il servizio di byke sharing e navetta che avrebbero dovuto essere attivati nella struttura, come promesso dall'amministrazione Abbaticchio, non sono mai davvero partiti. Confermando la poca convinzione con cui l'attuale primo cittadino abbia trattato il progetto, che fu "costretto" a portare a termine per evitare gli fosse addebitata la perdita dei finanziamenti ottenuti da Antuofermo e per il quale riuscì ad inserire solo un ampliamento del parco per bambini sempre molto frequentato, al contrario del parcheggio.
Dopotutto a quasi tutti l'idea progettuale era sembrata subito fallimentare. «Il park & ride è una soluzione funzionale per città come Bari – spiegava già 7 anni fa l'allora consigliere comunale Francesco Cuoccio - dove l'affluenza dei lavoratori e degli avventori degli importanti esercizi commerciali da tutto l'hinterland barese crea seri problemi sia al traffico che alla sosta degli autoveicoli. Bitonto non è Bari, non attira eserciti di lavoratori dai comuni limitrofi. La criticità della sosta e del traffico a Bitonto è causata prevalentemente più da un problema socio-culturale che logistico e non si risolve col park & ride».
Imperterrito però Antuofermo ne chiede ancora un «pieno e regolare utilizzo» per non negare «ai cittadini un servizio atteso da molto tempo e ritenuto utile dal punto di vista ambientale e della mobilità urbana».
Dopo aver ricostruito l'iter procedurale per la realizzazione del progetto, costato quasi un milione di euro, Antuofermo rileva che «quell'area resta ancora inutilizzata e il verde della Villa Comunale continua a nutrirsi di gas tossici che, di giorno in giorno aumentano sempre di più a causa sia della sosta che della circolazione di autovetture intorno a quel perimetro che dovrebbe sviluppare salubrità».
Per l'ex assessore il Comune dovrebbe quindi obbligare gli automobilisti a lasciare la macchina nel park&ride «vietando il parcheggio intorno a più parti della Villa con invito agli utenti di utilizzare il parcheggio, previsto all'uopo. Basta camminare pochi metri a piedi e si raggiunge l'obiettivo».
Secondo Antuofermo, «basta un po' di coraggio e di giusta informazione e quell'area immediatamente verrà utilizzata. Far deperire tali strutture è veramente un peccato. Anche perché, comunque, hanno impegnato risorse dei cittadini».
Peccato che, al momento e per almeno i prossimi 10-15 anni, la città non abbia autovetture a sufficienza per "riempire" quello spazio. Nemmeno con la forza.
A 5 anni dalla sua ultimazione, ben pochi sono gli automobilisti che hanno deciso di lasciare il proprio mezzo nel parcheggio, nel frattempo diventato preda di vandali e territorio di paninoteche ambulanti. D'altronde il servizio di byke sharing e navetta che avrebbero dovuto essere attivati nella struttura, come promesso dall'amministrazione Abbaticchio, non sono mai davvero partiti. Confermando la poca convinzione con cui l'attuale primo cittadino abbia trattato il progetto, che fu "costretto" a portare a termine per evitare gli fosse addebitata la perdita dei finanziamenti ottenuti da Antuofermo e per il quale riuscì ad inserire solo un ampliamento del parco per bambini sempre molto frequentato, al contrario del parcheggio.
Dopotutto a quasi tutti l'idea progettuale era sembrata subito fallimentare. «Il park & ride è una soluzione funzionale per città come Bari – spiegava già 7 anni fa l'allora consigliere comunale Francesco Cuoccio - dove l'affluenza dei lavoratori e degli avventori degli importanti esercizi commerciali da tutto l'hinterland barese crea seri problemi sia al traffico che alla sosta degli autoveicoli. Bitonto non è Bari, non attira eserciti di lavoratori dai comuni limitrofi. La criticità della sosta e del traffico a Bitonto è causata prevalentemente più da un problema socio-culturale che logistico e non si risolve col park & ride».
Imperterrito però Antuofermo ne chiede ancora un «pieno e regolare utilizzo» per non negare «ai cittadini un servizio atteso da molto tempo e ritenuto utile dal punto di vista ambientale e della mobilità urbana».
Dopo aver ricostruito l'iter procedurale per la realizzazione del progetto, costato quasi un milione di euro, Antuofermo rileva che «quell'area resta ancora inutilizzata e il verde della Villa Comunale continua a nutrirsi di gas tossici che, di giorno in giorno aumentano sempre di più a causa sia della sosta che della circolazione di autovetture intorno a quel perimetro che dovrebbe sviluppare salubrità».
Per l'ex assessore il Comune dovrebbe quindi obbligare gli automobilisti a lasciare la macchina nel park&ride «vietando il parcheggio intorno a più parti della Villa con invito agli utenti di utilizzare il parcheggio, previsto all'uopo. Basta camminare pochi metri a piedi e si raggiunge l'obiettivo».
Secondo Antuofermo, «basta un po' di coraggio e di giusta informazione e quell'area immediatamente verrà utilizzata. Far deperire tali strutture è veramente un peccato. Anche perché, comunque, hanno impegnato risorse dei cittadini».
Peccato che, al momento e per almeno i prossimi 10-15 anni, la città non abbia autovetture a sufficienza per "riempire" quello spazio. Nemmeno con la forza.