Passaggio a livello via S.Spirito: Damascelli replica ad Abbatticchio
«La mia insistenza dettata solo dalla volontà di collaborare per il bene della città»
sabato 7 aprile 2018
10.03
«Di fatto un problema atavico, rimasto irrisolto – ovvero l'eliminazione del passaggio a livello sulla provinciale Bitonto-Santo Spirito – è tornato di attualità a seguito della mia continua insistenza per la realizzazione di un'opera pubblica sostitutiva». Sono le parole con cui Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, ha risposto al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che aveva chiuso le porte ieri al forzista sulla mozione approvata dal consiglio regionale e proposta proprio da Damascelli.
«Ho coinvolto anche la Regione rispolverando progetti rimasti nel cassetto – ha detto l'ex vicesindaco - scrivendo una mozione e chiedendo diversi tavoli d'incontro presso l'assessorato ai trasporti, anche con Ferrotramviaria. La mia mozione, che il Consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità, impegna la Giunta a prevedere un'opera alternativa, individuando le possibili fonti di finanziamento. L'assessore ai trasporti Nunziante ha anche offerto la disponibilità di circa 4 milioni di euro, quando ancora non vi era stato alcuno stanziamento da parte della Città Metropolitana».
«La buona notizia dei fondi stanziati, solo di recente, dalla Città Metropolitana – sostiene Damascelli – ci aveva fatto ben sperare nella possibilità di realizzare il progetto del sottopasso, ma ci è stato comunicato che non vi sarebbe la possibilità di cofinanziare l'opera (di circa 11 milioni di euro), con fondi pubblici provenienti da fonti diverse. Non critico né attacco i miei interlocutori, anzi plaudo alla possibilità di sfruttare queste risorse, che però non possono essere sufficienti a realizzare il sottopasso, ma opere che non convincono».
«Considerato che la realizzazione del sottopasso richiede un altro intervento pubblico utile – propone il forzista - ovvero il drenaggio e la regimentazione delle acque piovane, perché non pensare a due opere distinte, una per convogliare le acque meteoriche, e un'altra per il sottopasso? La mia insistenza su questo argomento, lungi da polemiche sterili e deleterie, è dettata solo dalla volontà di collaborare per il bene della città. L'interesse comune dev'essere quello di risolvere un problema dei bitontini, in spirito collaborativo e costruttivo, senza contrapposizioni e piccinerie. Non con soluzioni di ripiego ma con la migliore possibile per i cittadini».
«Ho coinvolto anche la Regione rispolverando progetti rimasti nel cassetto – ha detto l'ex vicesindaco - scrivendo una mozione e chiedendo diversi tavoli d'incontro presso l'assessorato ai trasporti, anche con Ferrotramviaria. La mia mozione, che il Consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità, impegna la Giunta a prevedere un'opera alternativa, individuando le possibili fonti di finanziamento. L'assessore ai trasporti Nunziante ha anche offerto la disponibilità di circa 4 milioni di euro, quando ancora non vi era stato alcuno stanziamento da parte della Città Metropolitana».
«La buona notizia dei fondi stanziati, solo di recente, dalla Città Metropolitana – sostiene Damascelli – ci aveva fatto ben sperare nella possibilità di realizzare il progetto del sottopasso, ma ci è stato comunicato che non vi sarebbe la possibilità di cofinanziare l'opera (di circa 11 milioni di euro), con fondi pubblici provenienti da fonti diverse. Non critico né attacco i miei interlocutori, anzi plaudo alla possibilità di sfruttare queste risorse, che però non possono essere sufficienti a realizzare il sottopasso, ma opere che non convincono».
«Considerato che la realizzazione del sottopasso richiede un altro intervento pubblico utile – propone il forzista - ovvero il drenaggio e la regimentazione delle acque piovane, perché non pensare a due opere distinte, una per convogliare le acque meteoriche, e un'altra per il sottopasso? La mia insistenza su questo argomento, lungi da polemiche sterili e deleterie, è dettata solo dalla volontà di collaborare per il bene della città. L'interesse comune dev'essere quello di risolvere un problema dei bitontini, in spirito collaborativo e costruttivo, senza contrapposizioni e piccinerie. Non con soluzioni di ripiego ma con la migliore possibile per i cittadini».