Pasticcio parlamentarie: anche Cariello fra gli “incandidabili”

Il deputato bitontino: «Fuori per una condanna “politica”». Proteste in tutta Italia

mercoledì 17 gennaio 2018 10.51
Molti, moltissimi, anche troppi. Così tanti che il sistema non ha retto ed è andato in crash invalidando, di fatto, tutto il processo di scelta on line dei candidati. Senza contare che in molti, come il deputato bitontino Francesco Cariello, si sono visti escludere l'auto-candidatura con motivazioni spesso discutibili. Le parlamentarie del Movimento 5 Stelle, il rivoluzionario sistema "popolare" online di individuazione dei candidati alle prossime politiche, potrebbe rivelarsi un colossale flop e rendere inutile tutta la procedura di scelta ancora in corso. Tantissimi sono infatti i problemi, sia di natura tecnica che burocratica, cui sono andati incontro votanti e candidati alle primarie interne del partito di Beppe Grillo. Le proteste e le richieste di invalidazione arrivano da tutto il movimento, in particolare dagli "esclusi", quelli cioè che, secondo il regolamento etico del partito, non hanno i requisiti per candidarsi a rappresentare il popolo pentastellato. Fra loro ci sono diversi attivisti della sezione di Bitonto, ma anche l'onorevole Francesco Cariello, il deputato bitontino eletto nella scorsa tornata elettorale che, secondo il codice del movimento, sarebbe "incandidabile".
«Sono stato escluso dalle parlamentarie per condanna politica – ha spiegato Cariello in post su facebook - la responsabile della comunicazione del gruppo parlamentare del M5s mi ha informato che, in base al nuovo regolamento, non sarei "candidabile" alle parlamentarie del M5s per via di una condanna penale a mio carico, di cui sia il gruppo parlamentare che lo staff del movimento erano già a conoscenza, e che, secondo il gruppo di valutazione sulle candidature, avrebbe comportato un problema per il Movimento 5 stelle».
Al momento Cariello non ha ancora spiegato nei dettagli i termini della sua condanna, anche se si riserva di farlo a stretto giro. «Tengo a precisare – ha però aggiunto il parlamentare bitontino - che la condanna è stata estinta per via dei "doppi benefici di legge" concessi dal giudice e per la natura politica della denuncia, in quanto attinente al mandato parlamentare. Infatti entrambi i certificati del casellario giudiziale (penale e carichi pendenti), depositati a supporto della auto-candidatura, risultano "nulli". Pur avendo chiesto un confronto sul merito, non mi è stata data la possibilità. Questa mattina (ieri, n.d.r) ho scoperto con voi di non essere stato inserito nelle parlamentarie. A breve fornirò tutti i dettagli della condanna a cui si è fatto riferimento, affinchè i cittadini conoscano le origini della vicenda che ha causato questa situazione, consapevole di aver fatto fino in fondo il mio dovere da parlamentare».