«Per i migranti lavoro in campagna contro la xylella e per la pulizia dei canali»
La proposta di Coldiretti per impiegare gli extracomunitari in fuga verso l’Italia
sabato 30 giugno 2018
11.12
Impiegare i migranti distribuiti nei centri di accoglienza sparsi sul territorio italiano, compresi i 150 ospitati nell'Istituto Maria Cristina di Bitonto, per attività contro il diffondersi della xylella o per ripulire i canali dei consorzi di bonifica.
È questa la proposta che arriva da Gianni Cantele, responsabile regionale di Coldiretti arrivata durante l'Assemblea Nazionale di Ue.Coop, l' Unione Europea delle Cooperative.
«Il Reddito di Dignità – ha detto Cantele - una misura per cui la Regione Puglia è stata antesignana, può offrire straordinarie opportunità di inserimento lavorativo in agricoltura, di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale del popolo di migranti residente in Puglia».
Secondo il numero 1 di Coldiretti in Puglia, i migranti, «opportunamente formati, possono essere impiegati nelle misure anti Xylella dagli Enti Locali per la pulizia delle aree, soprattutto demaniali e comunali, uno degli obblighi rientranti nelle buone pratiche agricole, previste dalla normativa vigente per contrastare la patalogia, prevedendo potature straordinarie degli alberi di ulivo. Allo stesso modo possono essere impegnati in interventi di manutenzione straordinaria e pulizia di canali, condotte e vasche dei consorzi di bonifica che versano in uno stato di degrado e inefficienza».
Non si tratta solo di un'idea. Coldiretti fa sapere infatti di aver già «proposto percorsi di formazione e impiego nel settore agricolo e agroalimentare con l'affiancamento di personale esperto delle aziende, in modo da creare meccanismi reali di inclusione sociale».
Per Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia, i migranti potrebbero essere utili al sistema degli Enti Parco nelle aree naturali protette e nelle zone demaniali «per il monitoraggio della fauna selvatica e la cattura degli animali. Potrebbero affiancare, tra l'altro, l'attività di guardiania e sicurezza rurale. Così come gli operatori potranno essere impiegati nella difesa delle piante, nella gestione degli uliveti e dei vigneti, nella manutenzione del verde pubblico, nella trasformazione dei prodotti agroalimentari, nell'attività di supporto negli agriturismi».
È questa la proposta che arriva da Gianni Cantele, responsabile regionale di Coldiretti arrivata durante l'Assemblea Nazionale di Ue.Coop, l' Unione Europea delle Cooperative.
«Il Reddito di Dignità – ha detto Cantele - una misura per cui la Regione Puglia è stata antesignana, può offrire straordinarie opportunità di inserimento lavorativo in agricoltura, di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale del popolo di migranti residente in Puglia».
Secondo il numero 1 di Coldiretti in Puglia, i migranti, «opportunamente formati, possono essere impiegati nelle misure anti Xylella dagli Enti Locali per la pulizia delle aree, soprattutto demaniali e comunali, uno degli obblighi rientranti nelle buone pratiche agricole, previste dalla normativa vigente per contrastare la patalogia, prevedendo potature straordinarie degli alberi di ulivo. Allo stesso modo possono essere impegnati in interventi di manutenzione straordinaria e pulizia di canali, condotte e vasche dei consorzi di bonifica che versano in uno stato di degrado e inefficienza».
Non si tratta solo di un'idea. Coldiretti fa sapere infatti di aver già «proposto percorsi di formazione e impiego nel settore agricolo e agroalimentare con l'affiancamento di personale esperto delle aziende, in modo da creare meccanismi reali di inclusione sociale».
Per Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia, i migranti potrebbero essere utili al sistema degli Enti Parco nelle aree naturali protette e nelle zone demaniali «per il monitoraggio della fauna selvatica e la cattura degli animali. Potrebbero affiancare, tra l'altro, l'attività di guardiania e sicurezza rurale. Così come gli operatori potranno essere impiegati nella difesa delle piante, nella gestione degli uliveti e dei vigneti, nella manutenzione del verde pubblico, nella trasformazione dei prodotti agroalimentari, nell'attività di supporto negli agriturismi».