Piazza di spaccio "domiciliare" a Bitonto: in arresto 41enne
La cocaina venduta mentre si trovava agli arresti nella sua abitazione
martedì 17 marzo 2020
14.37
La quarantena dovuta all'epidemia di Coronavirus non sembra aver intaccato più di tanto il traffico di stupefacenti a Bitonto dove i pusher sembrano aver trovato il modo di sfruttare anche questa situazione.
La conferma arriva dall'arresto operato ieri dai poliziotti della Squadra Mobile, che con il personale del locale Commissariato di P.S. e le unità cinofile hanno individuato una piazza di spaccio tutta "domiciliare". In manette è finito il 41enne Vito Palmieri, con precedenti di polizia, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
«Gli agenti - spiegano dalla Polizia - hanno fatto irruzione nell'appartamento dell'uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per lo stesso reato, allo scopo di effettuare una perquisizione; sono state rinvenute 13 dosi di cocaina ed un involucro di cospicue dimensioni contenente medesima sostanza, ancora da suddividere in dosi, per un totale di 30 grammi».
Durante la perquisizione effettuata sono stati rinvenuti anche 400 euro, ritenuti provento della vendita dello stupefacente - oltre a materiale per confezionamento delle dosi.
La conferma arriva dall'arresto operato ieri dai poliziotti della Squadra Mobile, che con il personale del locale Commissariato di P.S. e le unità cinofile hanno individuato una piazza di spaccio tutta "domiciliare". In manette è finito il 41enne Vito Palmieri, con precedenti di polizia, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
«Gli agenti - spiegano dalla Polizia - hanno fatto irruzione nell'appartamento dell'uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per lo stesso reato, allo scopo di effettuare una perquisizione; sono state rinvenute 13 dosi di cocaina ed un involucro di cospicue dimensioni contenente medesima sostanza, ancora da suddividere in dosi, per un totale di 30 grammi».
Durante la perquisizione effettuata sono stati rinvenuti anche 400 euro, ritenuti provento della vendita dello stupefacente - oltre a materiale per confezionamento delle dosi.