Piazza di spaccio scoperta a Bitonto, due condanne e altrettante assoluzioni
La pena più alta (1 anno e 4 mesi) per D'Ambra. 8 mesi per Arbore, assolti Schiraldi e Altieri «per non aver commesso il fatto»
venerdì 14 marzo 2025
15.49
Due condanne e altrettante assoluzioni. Questo il verdetto del giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Luna Calzolaro, nel processo di primo grado a carico di quattro imputati arrestati dai Carabinieri dopo aver scoperto una piazza di spaccio in una corte condominiale di Bitonto e scovato 257 grammi di droga.
La condanna più alta (1 anno e 4 mesi, pena e termini sospesi, esclusa l'aggravante contestata e applicata la diminuente per il giudizio abbreviato) ha riguardato il 21enne Sabino D'Ambra, difeso dall'avvocato Michele Pasculli, mentre il 22enne Michele Arbore, difeso dai legali Daniela Castelluzzo e da Francesco Toscano, è stato condannato ad 8 mesi (pena e termini sospesi). Per i due imputati, inoltre, è stata dichiarata «la cessazione dell'efficacia della misura cautelare in corso».
Assolti il 25enne Agostino Altieri e il 27enne Nicola Schiraldi «per non avere commesso il fatto», difesi dagli avvocati Giuseppe Galliani e Toscano. Francesco Pio Digiacomantonio, di 22 anni, è a processo col rito ordinario. Il blitz risale al 21 febbraio scorso, quando i militari hanno individuato il bazar in via Pendile. Curioso il movimento di alcuni giovani, come quello di vedette. Ad essere colpita è stata l'organizzazione della piazza che avveniva dalla fessura di una cassetta postale.
All'interno del locale, i militari hanno trovato D'Ambra e poi sequestrato 50 grammi di cocaina, altrettanti di hashish e 157 di marijuana, oltre alla somma di 3.073 euro in contanti. Dopo gli arresti (tramutati in tre obblighi di dimora), martedì sono arrivate le condanne, con le motivazioni contestuali al dispositivo di sentenza.
La condanna più alta (1 anno e 4 mesi, pena e termini sospesi, esclusa l'aggravante contestata e applicata la diminuente per il giudizio abbreviato) ha riguardato il 21enne Sabino D'Ambra, difeso dall'avvocato Michele Pasculli, mentre il 22enne Michele Arbore, difeso dai legali Daniela Castelluzzo e da Francesco Toscano, è stato condannato ad 8 mesi (pena e termini sospesi). Per i due imputati, inoltre, è stata dichiarata «la cessazione dell'efficacia della misura cautelare in corso».
Assolti il 25enne Agostino Altieri e il 27enne Nicola Schiraldi «per non avere commesso il fatto», difesi dagli avvocati Giuseppe Galliani e Toscano. Francesco Pio Digiacomantonio, di 22 anni, è a processo col rito ordinario. Il blitz risale al 21 febbraio scorso, quando i militari hanno individuato il bazar in via Pendile. Curioso il movimento di alcuni giovani, come quello di vedette. Ad essere colpita è stata l'organizzazione della piazza che avveniva dalla fessura di una cassetta postale.
All'interno del locale, i militari hanno trovato D'Ambra e poi sequestrato 50 grammi di cocaina, altrettanti di hashish e 157 di marijuana, oltre alla somma di 3.073 euro in contanti. Dopo gli arresti (tramutati in tre obblighi di dimora), martedì sono arrivate le condanne, con le motivazioni contestuali al dispositivo di sentenza.