“Plafoniere d'oro” alla Regione Puglia: gli imputati chiedono il rito abbreviato
Alla sbarra anche l'ingegnere bitontino 77enne Domingo Sylos Labini. Secondo l’accusa, i costi sarebbero stati gonfiati
venerdì 13 gennaio 2023
17.34
Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato Domingo Sylos Labini, 77 anni, ingegnere di Bitonto, e Luigi Mirizzi, 76 anni, architetto di Conversano, imputati nel procedimento sulle cosiddette "plafoniere d'oro" per la nuova sede della Regione Puglia.
Il costo delle plafoniere sarebbe stato gonfiato - secondo l'accusa - aggiungendo costi aggiuntivi non dovuti (il 5% sul nolo e il 3% sul trasporto) a fronte di un prezzo iniziale per plafoniera di 637 euro e senza che ci fosse un'indagine di mercato. La richiesta di giudizio con rito alternativo è stata presentata oggi dai legali dei due progettisti, Tommaso Barile e Stefano Starita, durante l'udienza preliminare davanti al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Ilaria Casu.
La Regione Puglia si è invece costituita parte civile, per il solo danno morale. Secondo la Procura della Repubblica di Bari, i progettisti e direttori dei lavori per la nuova sede del Consiglio di via Gentile, tra giugno 2018 e gennaio 2019, avrebbero gonfiato in maniera fraudolenta i costi delle lampade necessarie per adeguare l'opera alle norme energetiche. Le accuse contenute nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Savina Toscani sono di concorso in falso ideologico e truffa aggravata.
Secondo la pubblica accusa, «mediante artifizi» gli indagati avrebbero «tratto in errore la Regione Puglia circa la regolarità della fornitura delle 1.703 plafoniere a Led», facendo liquidare «l'importo complessivo di 657.984 euro, successivamente rideterminato in 524.881 euro», arrecando così «un danno ingiusto alla Regione Puglia».
Solo al termine dei lavori, il costo delle plafoniere installate è stato riconsiderato al ribasso del 53,5% (anche perché sul mercato esistevano prodotti equivalenti ad un prezzo più contenuto) ed è calato dagli iniziali 637 a 341 euro. Le indagini della Guardia di Finanza erano partite in seguito a un esposto alla Corte dei conti presentato nel luglio 2018 da otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Puglia.
Nell'inchiesta era indagato anche il dirigente della sezione Lavori Pubblici della Regione Puglia, ing. Pulli, che è frattanto deceduto, per aver avallato il lavoro dei progettisti.
Il costo delle plafoniere sarebbe stato gonfiato - secondo l'accusa - aggiungendo costi aggiuntivi non dovuti (il 5% sul nolo e il 3% sul trasporto) a fronte di un prezzo iniziale per plafoniera di 637 euro e senza che ci fosse un'indagine di mercato. La richiesta di giudizio con rito alternativo è stata presentata oggi dai legali dei due progettisti, Tommaso Barile e Stefano Starita, durante l'udienza preliminare davanti al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Ilaria Casu.
La Regione Puglia si è invece costituita parte civile, per il solo danno morale. Secondo la Procura della Repubblica di Bari, i progettisti e direttori dei lavori per la nuova sede del Consiglio di via Gentile, tra giugno 2018 e gennaio 2019, avrebbero gonfiato in maniera fraudolenta i costi delle lampade necessarie per adeguare l'opera alle norme energetiche. Le accuse contenute nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Savina Toscani sono di concorso in falso ideologico e truffa aggravata.
Secondo la pubblica accusa, «mediante artifizi» gli indagati avrebbero «tratto in errore la Regione Puglia circa la regolarità della fornitura delle 1.703 plafoniere a Led», facendo liquidare «l'importo complessivo di 657.984 euro, successivamente rideterminato in 524.881 euro», arrecando così «un danno ingiusto alla Regione Puglia».
Solo al termine dei lavori, il costo delle plafoniere installate è stato riconsiderato al ribasso del 53,5% (anche perché sul mercato esistevano prodotti equivalenti ad un prezzo più contenuto) ed è calato dagli iniziali 637 a 341 euro. Le indagini della Guardia di Finanza erano partite in seguito a un esposto alla Corte dei conti presentato nel luglio 2018 da otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Puglia.
Nell'inchiesta era indagato anche il dirigente della sezione Lavori Pubblici della Regione Puglia, ing. Pulli, che è frattanto deceduto, per aver avallato il lavoro dei progettisti.