Posti letto esauriti: stop ai ricoveri negli ospedali pugliesi
Bloccati anche i day service. Accettati solo quelli in arrivo dai Pronto Soccorso, gli oncologici e le malattie rare
mercoledì 17 marzo 2021
10.11
«Manifesta e incontingibile urgenza». È la motivazione alla base della decisione della Regione Puglia che ha disposto di bloccare i ricoveri nelle strutture sanitarie pugliesi. Una scelta arrivata a fronte «dell'ulteriore evoluzione delle condizioni di criticità che caratterizzano l'attuale fase della pandemia SARS - COV- 2. con incremento dei ricoveri in reparti per acuti ed in particolare nelle Unità Operative di Terapia Intensiva», come riportato nel testo del provvedimento, firmato dal direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, e dall'assessore Lopalco, al fine di garantire «il supporto alla rete ospedaliera COVID da parte del personale sanitario in servizio presso gli Ospedali NOCOVID, secondo modalità e tempi che verranno definiti dalle direzioni strategiche».
Con decorrenza immediata e fino al 6 aprile, dunque, stop ai ricoveri programmati, sia medici che chirurgici, presso le strutture ospedaliere pubbliche COVID e NO-COVID.
Sarà possibile «effettuare solo ricoveri con carattere d'urgenza non differibile provenienti dalle strutture di Pronto Soccorso, con particolare riferimento alle patologie tempo-dipendenti. Tale disposizione, nei limiti di quanto sarà concordato con le OO.RR dell'ospedalità privata, vale anche per le case di cura private accreditate». Inoltre saranno assicurate le attività di ricovero non procrastinabili per prestazioni con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in alcuni particolari casi: i ricoveri in regime di urgenza, i ricoveri elettivi oncologici, i ricoveri elettivi non oncologici con Classe di priorità A e le malattie rare. Bloccati invece tutti i ricoveri con classe di priorità B, C e D anche se «questi casi verranno valutati singolarmente dal Direttore Sanitario e dai Direttori delle Unità Operative di afferenti della lista di attesa in base alle caratteristiche cliniche», come si legge ancora sul provvedimento.
La Regione ordina, inoltre, alle Asl pugliesi anche di «garantire l'attività ambulatoriale ordinaria, ivi compresa l'attività in libera professione intramoenia di tipo ambulatoriale» e «sospendere l'attività in libera professione intramoenia in regime di ricovero» oltre a «tutte le attività dl ricovero e day service, anche quelle finalizzate al recupero delle liste d'attesa, al fine di non intralciare le attività dedicate alla gestione del pazienti COVID. Al momento, salvo differenti disposizioni, si conferma lo svolgimento delle prestazioni di specialistica ambulatoriale Urgenti (U) e Brevi (B)».
Nel provvedimento è sancita anche la possibilità di applicazione delle disposizioni, valide per le strutture pubbliche, in analogia, anche per gli Enti Ecclesiastici ed IRCCS appartenenti alla rete ospedaliera COVID, qualora ne facciano espressa richiesta.
«Tali disposizioni – concludono dalla Regione - si intendono a carattere temporaneo fino al 6 aprile 2021 in attesa di valutare l'andamento epidemiologico delta pandemia ed il conseguente impatto sui servizi sanitari».
Gli ultimi dati Agenas relativi all'occupazione dei posti letto non sono affatto buoni in Puglia, al 16 marzo risultano occupati un 34% dei posti letto di Terapia Intensiva occupata solo da Pazienti Covid−19 e una occupazione in area non critica pari al 43%
Con decorrenza immediata e fino al 6 aprile, dunque, stop ai ricoveri programmati, sia medici che chirurgici, presso le strutture ospedaliere pubbliche COVID e NO-COVID.
Sarà possibile «effettuare solo ricoveri con carattere d'urgenza non differibile provenienti dalle strutture di Pronto Soccorso, con particolare riferimento alle patologie tempo-dipendenti. Tale disposizione, nei limiti di quanto sarà concordato con le OO.RR dell'ospedalità privata, vale anche per le case di cura private accreditate». Inoltre saranno assicurate le attività di ricovero non procrastinabili per prestazioni con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in alcuni particolari casi: i ricoveri in regime di urgenza, i ricoveri elettivi oncologici, i ricoveri elettivi non oncologici con Classe di priorità A e le malattie rare. Bloccati invece tutti i ricoveri con classe di priorità B, C e D anche se «questi casi verranno valutati singolarmente dal Direttore Sanitario e dai Direttori delle Unità Operative di afferenti della lista di attesa in base alle caratteristiche cliniche», come si legge ancora sul provvedimento.
La Regione ordina, inoltre, alle Asl pugliesi anche di «garantire l'attività ambulatoriale ordinaria, ivi compresa l'attività in libera professione intramoenia di tipo ambulatoriale» e «sospendere l'attività in libera professione intramoenia in regime di ricovero» oltre a «tutte le attività dl ricovero e day service, anche quelle finalizzate al recupero delle liste d'attesa, al fine di non intralciare le attività dedicate alla gestione del pazienti COVID. Al momento, salvo differenti disposizioni, si conferma lo svolgimento delle prestazioni di specialistica ambulatoriale Urgenti (U) e Brevi (B)».
Nel provvedimento è sancita anche la possibilità di applicazione delle disposizioni, valide per le strutture pubbliche, in analogia, anche per gli Enti Ecclesiastici ed IRCCS appartenenti alla rete ospedaliera COVID, qualora ne facciano espressa richiesta.
«Tali disposizioni – concludono dalla Regione - si intendono a carattere temporaneo fino al 6 aprile 2021 in attesa di valutare l'andamento epidemiologico delta pandemia ed il conseguente impatto sui servizi sanitari».
Gli ultimi dati Agenas relativi all'occupazione dei posti letto non sono affatto buoni in Puglia, al 16 marzo risultano occupati un 34% dei posti letto di Terapia Intensiva occupata solo da Pazienti Covid−19 e una occupazione in area non critica pari al 43%