Quote rosa alle regionali, Abbatticchio: «Battaglia vinta»

Il leader di Italia in Comune soddisfatto per il disegno di legge sulla doppia preferenza, ma avverte: «In consiglio nessuno si nasconda dietro il voto segreto»

giovedì 16 luglio 2020 7.54
Una battaglia vinta ma una guerra ancora aperta e tutta da combattere. L'ha definita così il sindaco di Bitonto e vicepresidente nazionale di Italia in Comune, Michele Abbaticchio, l'approvazione in VII Commissionedel disegno di legge sulla doppia preferenza di genere alle prossime elezioni regionali che il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, porterà nei prossimi giorni in consiglio regionale.

«Emiliano – spiega Abbaticchio - ha accolto la nostra proposta di prendere il toro dalle corna presentando direttamente un disegno di legge in commissione. Ora la palla va al Consiglio regionale: nessuno si nasconda dietro il voto segreto».

A spiegare gli effetti dell'approvazione del disegno di legge è l'avvocato Paolo Pellegrino, capogruppo di Italia in comune Puglia in Regione: «In VII Commissione regionale è stata finalmente approvata la riforma elettorale sull'introduzione alla Regione Puglia della doppia preferenza di genere. L'elettore potrà scrivere due nomi sulla scheda, rispettando l'alternanza uomo-donna, per la scelta dei consiglieri regionali. Un passo in avanti sicuramente importante ma non ancora decisivo. Ora sia il Consiglio regionale a dimostrare maturità politica e alto senso delle istituzioni approvando, a voto palese, una riforma elettorale che stabilisce equità e pari dignità nell'accesso alla vita politica».

«Noi – prosegue Pellegrino - daremo pieno sostegno perché crediamo fortemente in questa legge, sulla quale tutte le forze politiche dovranno dire in Aula da che parte vogliono stare. Noi vogliamo stare dalla parte delle regole, delle regole uguali per tutti, senza alcuna disparità. L'approvazione della nuova legge elettorale può diventare il tratto distintivo di questa legislatura ormai ai titoli di coda. Perciò si evitino inutili giochetti e ripensamenti».

«In ogni caso – conclude il consigliere regionale - l'atavico gap uomo-donna non si risolve solo con una legge elettorale, ma anche con interventi strutturali su welfare, maternità, occupazione e politiche familiari. Per questo la prossima legislatura regionale, indipendentemente da chi sarà forza di governo, metta in agenda questi temi per continuare il cammino appena iniziato».