Raccolta rifiuti Bitonto: anche Molfetta dice si alla SANB
Il consiglio comunale ha approvato la ricapitalizzazione della società
mercoledì 16 ottobre 2019
8.25
Dopo i rinvii e gli intoppi, più o meno involontari, anche il comune di Molfetta inizia a fare sul serio.
Disco verde dal Consiglio Comunale del comune costiero alla ricapitalizzazione della SANB - la società costituita dai comuni di Bitonto, Corato, Terlizzi, Ruvo di Puglia e, appunto, Molfetta per la gestione unitaria della raccolta dei rifiuti – approvata ieri nella massima assise cittadina con quindici voti favorevoli.
Un "si" che arriva a oltre due settimane dalla sospensione dello scorso 30 settembre, in occasione della precedente seduta monotematica la cui conclusione aveva portato con sé polemiche e dubbi nella politica locale.
Una decisione importante per il destino della "nascente" società, nata in realtà nel lontano 2014 e in liquidazione dal 2017 proprio per l'inerzia amministrativa di alcuni comuni. Adesso infatti manca solo l'approvazione del comune di Corato, il cui neo eletto sindaco, però, si è dimesso ancor prima di cominciare la sua esperienza amministrativa, lasciando le sorti della città nelle mani di un commissario.
In teoria non ci sarebbe più tempo: il limite segnato dal liquidatore designato, Roberto Toscano, era il 30 settembre, ma si è deciso di usare maggiore "comprensione" nei confronti di Corato per concedere più tempo al commissario da poco insediato per esaminare la documentazione ed esprimere una posizione.
Il destino lavorativo di centinaia di famiglie e quello della raccolta dei rifiuti di 5 comuni da quasi 220mila abitanti totali è ora nelle sue mani.
Disco verde dal Consiglio Comunale del comune costiero alla ricapitalizzazione della SANB - la società costituita dai comuni di Bitonto, Corato, Terlizzi, Ruvo di Puglia e, appunto, Molfetta per la gestione unitaria della raccolta dei rifiuti – approvata ieri nella massima assise cittadina con quindici voti favorevoli.
Un "si" che arriva a oltre due settimane dalla sospensione dello scorso 30 settembre, in occasione della precedente seduta monotematica la cui conclusione aveva portato con sé polemiche e dubbi nella politica locale.
Una decisione importante per il destino della "nascente" società, nata in realtà nel lontano 2014 e in liquidazione dal 2017 proprio per l'inerzia amministrativa di alcuni comuni. Adesso infatti manca solo l'approvazione del comune di Corato, il cui neo eletto sindaco, però, si è dimesso ancor prima di cominciare la sua esperienza amministrativa, lasciando le sorti della città nelle mani di un commissario.
In teoria non ci sarebbe più tempo: il limite segnato dal liquidatore designato, Roberto Toscano, era il 30 settembre, ma si è deciso di usare maggiore "comprensione" nei confronti di Corato per concedere più tempo al commissario da poco insediato per esaminare la documentazione ed esprimere una posizione.
Il destino lavorativo di centinaia di famiglie e quello della raccolta dei rifiuti di 5 comuni da quasi 220mila abitanti totali è ora nelle sue mani.