Rapito in Niger Padre Pierluigi Maccalli per anni allo SMA di Palombaio
Il missionario nelle mani di un gruppo jihadista. Da tempo si batte contro infibulazione e circoncisione
mercoledì 19 settembre 2018
11.15
È stato per anni un punto di riferimento del centro della Società delle Missioni Africane che aveva sede a Bitonto, nella frazione di Palombaio, adesso è stato rapito da un gruppo di jihadisti in Niger, mentre combatteva la sua battaglia contro le infibulazioni sulle giovani donne e le circoncisioni. Sono ore di apprensione per padre Pierluigi Maccalli, 57enne missionario originario di Madignano, in provincia di Cremona, che lunedì sera è stato preso in ostaggio da un gruppo di terroristi mentre era a Bomoanga, a 125 chilometri dalla capitale Niamey, quasi al confine col Burkina Faso. E proprio in Burkina Faso potrebbe essere stato portato dopo il rapimento, avvenuto attorno alle 21.
«Un gruppo di circa 8 moto con due persone a bordo per un ognuna è arrivato alla missione, poi alcune di queste persone sono scese e hanno chiesto di entrare – racconta padre Mauro Armanino, che solo 4 giorni fa era andato a prenderlo in aeroporto dopo il suo ritorno dall'Italia verso la missione nigeriana che conduce dal 2008 – appena lo hanno visto lo hanno preso e sono andati via. Dopo, annunciandosi a colpi di mitra, sono entrati nelle case delle suore, distanti dalla missione, le hanno saccheggiate e si sono allontanati».
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, è in costante rapporto con l'Unità di Crisi della Farnesina che, con gli altri organi dello Stato, segue sin dall'inizio il caso del rapimento. L'Ambasciata d'Italia a Niamey ha formalmente chiesto alle Autorità locali di dare assoluta priorità alla rapida soluzione della vicenda e in ogni caso di evitare iniziative che possano mettere a rischio l'incolumità di Padre Maccalli.
Maccalli fu a Palombaio negli anni '80 quando riuscì a coinvolgere tanti giovani bitontini nelle attività del centro fondato da padre Gianfranco Brignone e nella sua ristrutturazione.
«Un gruppo di circa 8 moto con due persone a bordo per un ognuna è arrivato alla missione, poi alcune di queste persone sono scese e hanno chiesto di entrare – racconta padre Mauro Armanino, che solo 4 giorni fa era andato a prenderlo in aeroporto dopo il suo ritorno dall'Italia verso la missione nigeriana che conduce dal 2008 – appena lo hanno visto lo hanno preso e sono andati via. Dopo, annunciandosi a colpi di mitra, sono entrati nelle case delle suore, distanti dalla missione, le hanno saccheggiate e si sono allontanati».
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, è in costante rapporto con l'Unità di Crisi della Farnesina che, con gli altri organi dello Stato, segue sin dall'inizio il caso del rapimento. L'Ambasciata d'Italia a Niamey ha formalmente chiesto alle Autorità locali di dare assoluta priorità alla rapida soluzione della vicenda e in ogni caso di evitare iniziative che possano mettere a rischio l'incolumità di Padre Maccalli.
Maccalli fu a Palombaio negli anni '80 quando riuscì a coinvolgere tanti giovani bitontini nelle attività del centro fondato da padre Gianfranco Brignone e nella sua ristrutturazione.