Regionali: a Bitonto vincono Emiliano e il SI al referendum
Damascelli fuori dal consiglio. Niente da fare anche per Italia in Comune. Una speranza per la Legista
martedì 22 settembre 2020
10.43
A poche ore dalla chiusura dei seggi e dalla conclusione delle operazioni di spoglio che hanno decretato in Puglia la riconferma di Michele Emiliano, è possibile trarre un bilancio dei dati per Bitonto, che non sono ancora definitivi ma tracciano già un quadro fondamentalmente attendibile.
E che, al momento, vede sconfitta la città dell'olio dalla partita. Con la debacle del centrodestra non tornerà in consiglio, per esempio, Domenico Damascelli, nonostante le 2.600 preferenze raccolte in città e le 6.624 totali nella circoscrizione di Bari. Troppo forte il candidato monopolitano Stefano Lacatena, che 6.022voti li ha raccolti solo nella sua città e in totale raggiunge 8.886 voti.
Niente da fare nemmeno per Italia in Comune, il partito del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio: i candidati bitontini Domenico Nacci e Mariagrazia Gesualdo raccolgono insieme 2.842 voti (1.752 per Nacci e 1.090 per la Gesualdo), ma in totale il partito dei sindaci non raggiunge nemmeno la soglia di sbarramento - su base regionale - del 4% visto che non supera il 3,87%.
L'unica bitontina a sperare è l'assessore Marianna Legista che con 1.355 voti rischia di finire in consiglio regionale, visto che il suo partito, Popolari con Emiliano, la soglia l'ha superata abbondantemente, attestandosi attorno al 5,95%. Ma tutto dipenderà dalla composizione della giunta e degli altri posti di sottogoverno che potrebbero liberare seggi in consiglio e far "scattare" la candidata bitontina.
I 5 Stelle confermano il trend negativo regionale anche a Bitonto, dove il candidato locale, Antonio Lisi, raccoglie 584 voti. A seguire gli altri candidati bitontini, Luciana Tumolo (203 voti per La Puglia Domani), Antonio Sgaramella (176 voti per Italia Viva), Vito D'Attoma (124 voti per Cittadini Pugliesi Conca Presidente) Anna Maria Amendolara (40 voti per Senso Civico) e Arcangelo Valentino (14 voti per Lavoro Ambiente Costituzione).
In generale Bitonto si conferma città di centrosinistra con il 50,6% dei voti alle liste della coalizione di Emiliano e solo il 36,15% a quelle di Fitto. Sul fronte del referendum per il taglio dei parlamentari a Bitonto, come nel resto d'Italia, non c'è storia: il SI vince col 77,38% dei voti, contro il 22,62% dei NO.
E che, al momento, vede sconfitta la città dell'olio dalla partita. Con la debacle del centrodestra non tornerà in consiglio, per esempio, Domenico Damascelli, nonostante le 2.600 preferenze raccolte in città e le 6.624 totali nella circoscrizione di Bari. Troppo forte il candidato monopolitano Stefano Lacatena, che 6.022voti li ha raccolti solo nella sua città e in totale raggiunge 8.886 voti.
Niente da fare nemmeno per Italia in Comune, il partito del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio: i candidati bitontini Domenico Nacci e Mariagrazia Gesualdo raccolgono insieme 2.842 voti (1.752 per Nacci e 1.090 per la Gesualdo), ma in totale il partito dei sindaci non raggiunge nemmeno la soglia di sbarramento - su base regionale - del 4% visto che non supera il 3,87%.
L'unica bitontina a sperare è l'assessore Marianna Legista che con 1.355 voti rischia di finire in consiglio regionale, visto che il suo partito, Popolari con Emiliano, la soglia l'ha superata abbondantemente, attestandosi attorno al 5,95%. Ma tutto dipenderà dalla composizione della giunta e degli altri posti di sottogoverno che potrebbero liberare seggi in consiglio e far "scattare" la candidata bitontina.
I 5 Stelle confermano il trend negativo regionale anche a Bitonto, dove il candidato locale, Antonio Lisi, raccoglie 584 voti. A seguire gli altri candidati bitontini, Luciana Tumolo (203 voti per La Puglia Domani), Antonio Sgaramella (176 voti per Italia Viva), Vito D'Attoma (124 voti per Cittadini Pugliesi Conca Presidente) Anna Maria Amendolara (40 voti per Senso Civico) e Arcangelo Valentino (14 voti per Lavoro Ambiente Costituzione).
In generale Bitonto si conferma città di centrosinistra con il 50,6% dei voti alle liste della coalizione di Emiliano e solo il 36,15% a quelle di Fitto. Sul fronte del referendum per il taglio dei parlamentari a Bitonto, come nel resto d'Italia, non c'è storia: il SI vince col 77,38% dei voti, contro il 22,62% dei NO.