Restituzioni M5S, Cariello: «Versati 95mila euro. Ma al Movimento nessuna autorizzazione a controllare»
Il parlamentare bitontino in polemica col partito nega l'accesso ai dati e chiede un'attestazione dal Ministero
martedì 20 febbraio 2018
10.03
«Non ho fornito autorizzazione al trattamento dei miei dati presso il Ministero. Vero! Confermo. È bello sentirsi utile per un gruppo, ma poiché questo sentimento non è stato "mai" reciproco ho deciso di non farlo quest'ultima volta. Quando ho avuto bisogno di confrontarmi con loro sulla mancata candidatura, non hanno risposto su nessun canale».
È in queste parole la motivazione che ha spinto Francesco Cariello, ex portavoce in Parlamento del Movimento 5 Stelle, a negare al partito di Grillo l'autorizzazione a controllare lo stato dei suoi versamenti volontari di parte del compenso ricevuto per la sua attività di parlamentare. Stipendi legittimamente incassati, è bene ricordare, che, secondo le regole interne del partito, però, devono essere parzialmente e "volontariamente" donati al Fondo per il Microcredito che i grillini hanno istituito con l'intento di finanziare piccole attività di impresa.
«Dai miei conti – tiene però a spiegare Cariello - risultano versati in totale euro 88771,49 a favore del fondo per il microcredito. La prossima settimana sarò a Roma per chiedere al ministero un'attestazione delle somme confluite nel fondo a mio nome. A queste somme, che ricordo a tutti, sono donazioni volontarie, si aggiungono euro 6285,81 restituiti alla Camera dei Deputati nei primi due mesi di legislatura per rinuncia ai rimborsi percepiti».
«La mia rinuncia ai rimborsi previsti dalla Camera – aggiunge il parlamentare - che è proseguita per tutto l'anno 2013, ammonta in totale a euro 48238,69 per il solo anno 2013. Dal 2014 in poi ho dovuto riallineare il mio modo di gestire gli emolumenti percepiti dalla Camera, per via di una delibera assembleare del gruppo parlamentare M5S, restituendo le eccedenze attraverso le donazioni al fondo per il microcredito che sono tutte specificate sul sito TiRendiconto».
È in queste parole la motivazione che ha spinto Francesco Cariello, ex portavoce in Parlamento del Movimento 5 Stelle, a negare al partito di Grillo l'autorizzazione a controllare lo stato dei suoi versamenti volontari di parte del compenso ricevuto per la sua attività di parlamentare. Stipendi legittimamente incassati, è bene ricordare, che, secondo le regole interne del partito, però, devono essere parzialmente e "volontariamente" donati al Fondo per il Microcredito che i grillini hanno istituito con l'intento di finanziare piccole attività di impresa.
«Dai miei conti – tiene però a spiegare Cariello - risultano versati in totale euro 88771,49 a favore del fondo per il microcredito. La prossima settimana sarò a Roma per chiedere al ministero un'attestazione delle somme confluite nel fondo a mio nome. A queste somme, che ricordo a tutti, sono donazioni volontarie, si aggiungono euro 6285,81 restituiti alla Camera dei Deputati nei primi due mesi di legislatura per rinuncia ai rimborsi percepiti».
«La mia rinuncia ai rimborsi previsti dalla Camera – aggiunge il parlamentare - che è proseguita per tutto l'anno 2013, ammonta in totale a euro 48238,69 per il solo anno 2013. Dal 2014 in poi ho dovuto riallineare il mio modo di gestire gli emolumenti percepiti dalla Camera, per via di una delibera assembleare del gruppo parlamentare M5S, restituendo le eccedenze attraverso le donazioni al fondo per il microcredito che sono tutte specificate sul sito TiRendiconto».