Ricci a Terlizzi per conoscere meglio le origini del culto di Maria SS di Sovereto

Ad accoglierlo il sindaco, Michelangelo De Chirico, che ha espresso tutto il proprio sostegno alla città per gli accadimenti della scorsa settimana

sabato 20 agosto 2022 3.24
A cura di Federica Monte
Francesco Paolo Ricci, nei giorni scorsi, è stato a Terlizzi, per conoscere meglio la leggenda che lega le due città, ad accoglierlo il sindaco Michelangelo De Chirico «non è stato possibile quest'anno invitare anche il sindaco di Bitonto alla nostra Festa Maggiore ma ci ha pensato lui a venire a trovarci personalmente» ha dichiarato il primo cittadino della città dei fiori.

Nella prima domenica del mese di agosto, infatti, si è celebrata la Festa Maggiore, che ricorda il mito tramandatosi ormai da generazioni. Secondo la leggenda, intorno all'anno mille, un pastore ritrovò nel bosco dell'attuale Sovereto, in una grotta, l'icona della Madonna. Il terreno si trovata in territorio terlizzese, ma il gregge faceva ritorno a Bitonto. Per questo motivo i due paesi cominciarono a contendersi la paternità del ritrovamento. Ogni paese scelse un bue sul quale puntare, entrambi furono attaccati ai due lati di un carro su cui fu posto il quadro della Vergine. Alla fine, a spuntarla fu il bue terlizzese che incorno quello bitontino ad un occhio e il carro fu trainato verso Terlizzi. Il carro trionfale, che viene fatto sfilare per le vie di Terlizzi, è alto 22 metri, ed è esposto fino a fine mese presso il cosiddetto lamione - e riproduce i due buoi, uno dei quali ha un occhio insanguinato.

In occasione di questa visita il primo cittadino di Terlizzi ha espresso il proprio sostegno verso tutta la città di Bitonto per gli accadimenti violenti della scorsa settimana: «Ho colto l'occasione per esprimere, a nome mio e di tutta la città di Terlizzi, la massima solidarietà per gli incresciosi episodi di cronaca avvenuti a Bitonto qualche giorno fa. Confidiamo che le autorità competenti riescano presto a far luce. Sabato alle 19,00 ci sarà il sit-in denominato "La sedia rotta", una sorta di abbraccio di solidarietà spontanea delle istituzioni dinanzi al locale commerciale delle vittime».