Anziana uccisa a Bitonto, ancora latitante il boss Conte
Il 48enne è ritenuto il mandante della sparatoria che il 30 dicembre scorso costò la vita ad Anna Rosa Tarantino
mercoledì 25 aprile 2018
10.25
Indagini serrate con appostamenti, attività tecniche e controlli a tappeto sono in corso da parte degli investigatori baresi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, per rintracciare Domenico Conte, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il presunto boss dell'omonimo clan bitontino, di 48 anni, è infatti ritenuto il mandante della sparatoria che il 30 dicembre scorso causò la morte, per errore, della 84enne Anna Rosa Tarantino. La notizia, riportata anche da BitontoViva, è stata successivamente confermata da fonti inquirenti.
Secondo l'accusa, a dare l'ordine di sparare quella mattina sarebbe stato il capo clan Domenico Conte, facendo recapitare il messaggio ai killer tramite il suo braccio destro Alessandro D'Elia. Il 20 aprile la magistratura barese ha emesso la misura cautelare nei loro confronti. D'Elia è stato arrestato ed è in carcere, mentre Conte è riuscito a sfuggire alla cattura ed è tuttora ricercato.
Il 17 marzo scorso Carabinieri e Polizia hanno arrestato sette pregiudicati ritenuti responsabili dei quattro agguati di quella mattina fra i due clan rivali Conte e Cipriano nell'ambito di una «guerra» per il controllo delle piazze di spaccio in città.
Alcuni di loro, fra i quali gli esecutori materiali della sparatoria nel centro storico nella quale morì l'anziana, hanno deciso nelle settimane successive agli arresti di collaborare con gli inquirenti e con le loro dichiarazioni i pm Ettore Cardinali e Marco D'Agostino hanno chiuso il cerchio su quella mattinata di fuoco.
Il presunto boss dell'omonimo clan bitontino, di 48 anni, è infatti ritenuto il mandante della sparatoria che il 30 dicembre scorso causò la morte, per errore, della 84enne Anna Rosa Tarantino. La notizia, riportata anche da BitontoViva, è stata successivamente confermata da fonti inquirenti.
Secondo l'accusa, a dare l'ordine di sparare quella mattina sarebbe stato il capo clan Domenico Conte, facendo recapitare il messaggio ai killer tramite il suo braccio destro Alessandro D'Elia. Il 20 aprile la magistratura barese ha emesso la misura cautelare nei loro confronti. D'Elia è stato arrestato ed è in carcere, mentre Conte è riuscito a sfuggire alla cattura ed è tuttora ricercato.
Il 17 marzo scorso Carabinieri e Polizia hanno arrestato sette pregiudicati ritenuti responsabili dei quattro agguati di quella mattina fra i due clan rivali Conte e Cipriano nell'ambito di una «guerra» per il controllo delle piazze di spaccio in città.
Alcuni di loro, fra i quali gli esecutori materiali della sparatoria nel centro storico nella quale morì l'anziana, hanno deciso nelle settimane successive agli arresti di collaborare con gli inquirenti e con le loro dichiarazioni i pm Ettore Cardinali e Marco D'Agostino hanno chiuso il cerchio su quella mattinata di fuoco.