Rifiuti a fuoco tra Bitonto e Terlizzi: in fumo 500 metri di vegetazione e pini secolari

Dati alle fiamme cumuli di pneumatici su via Traiana. I volontari: «Danno ambientale significativo»

lunedì 24 agosto 2020 10.04
Non è ancora chiaro se chi ha appiccato le fiamme avesse intenzione di liberare l'area dalle sterpaglie o dare fuoco ai rifiuti per fare spazio ad altri sversamenti illeciti. Quel che è certo è che il danno ambientale causato dall'incendio che ha divorato circa 500 metri di vegetazione tra Bitonto e Terlizzi, sulla via Traiana, è stato, come sempre, incalcolabile. Nel rogo, infatti, sono andati in fumo decine di pneumatici che hanno sprigionato nell'aria un'enorme quantità di invisibili polveri tossiche che si depositeranno sulle coltivazioni vicine, ammorbando la terra e i suoi frutti per diversi chilometri.
L'alta colonna di fumo nero ha subito attirato l'attenzione dei volontari dell'associazione ambientalista Puliamo Terlizzi, che hanno immediatamente allertato la Polizia Locale e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Molfetta. Sul terreno, ricoperto di cenere, in una specie di desolante paesaggio lunare, con i resti dei rifiuti incendiati, ma anche con i fusti abbattuti di alcuni pini secolari raggiunti dalle fiamme che si sono propagate ben oltre l'area ricoperta di rifiuti.
Si tratta di «decine di pneumatici abbandonati da pseudo-gommisti – denunciano gli ambientalisti - le cui tracce raccolte in questi mesi finiranno per metterli in gattabuia, oltre al risarcimento milionario che dovranno sborsare per riparare al danno ambientale prodotto alla Via Traiana, alle campagne adiacenti e alla salute dei cittadini».

«Dove finiscono uno, dieci, cento pneumatici fuori uso abbandonati e bruciati nei roghi? - è l'inquietante interrogativo posto dai volontari - Nel suolo, sotto il suolo, nell'acqua, nell'aria, nelle radici, sulle foglie e nei vasi xilematici degli alberi, nei frutti, nell'olio, nel cibo, nei polmoni dei nostri bambini, nel citoplasma cellulare; agiscono a livello del DNA provocando il cancro! Diossine, polveri sottili e altri composti chimici sviluppati dalla combustione, non scompaiono, sono semplicemente invisibili e finiscono per avvelenare tutto. È la morte lenta dell'ecosistema e degli esseri viventi, tutti».