Rifiuti dati alle fiamme nelle campagne: Fare Verde e SASS chiedono le fototrappole
Secondo i volontari necessaria anche una task force per vigilare sul territorio
martedì 24 ottobre 2017
9.54
L'installazione di videocamere nascoste nei punti "sensibili" del territorio e la formazione di una task force che coordini una serie di squadre di volontari per vigilare su campagne e periferie. È la ricetta che l'associazione Fare Verde Bitonto e dei Servizi di Assistenza Sicurezza Stradale Puglia che hanno denunciato l'aumento del fenomeno dell'incendio di rifiuti nelle campagne. Una pratica utilizzata, fondamentalmente, per due scopi: liberare "spazio" per nuovi sversamenti abusivi di immondizia e sciogliere la gomma isolante dei cavi elettrici per ricavarne il rame.
«Questo fenomeno è molto pericoloso per l'ambiente e per la salute – spiegano i volontari - ed è la conseguenza della scellerata pratica dell'abbandono dei rifiuti e lo smaltimento illecito degli stessi attraverso gli incendi».
«La propagazione di tanti incendi – ha sottolineato il comandante dei SASS Puglia, Luigi Presicce - rappresenta un serio pericolo per l'incolumità delle persone e per l'ambiente. In alcuni casi a seconda della tipologia di rifiuti che si bruciano, possono esserci conseguenze per le colture, l'aria e l'acqua, oltre che per la salute».
Sulla stessa linea anche il responsabile cittadino di Fare Verde, Beppe Cazzola. «Il rischio – ha spiegato Cazzolla - è che si propaghino nell'aria diossine e sostanze microinquinanti in concentrazioni significative, in grado di mettere a repentaglio la salute pubblica e di inquinare le colture della zona, con conseguenze anche per gli alimenti sia di origine vegetale che animale, senza dimenticare che il propagarsi degli incendi mette a repentaglio la sopravvivenza stessa delle flora e della fauna che rappresentano la peculiarità del nostro territorio mettendo a rischio la salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità».
Due, allora, le strade indicate dai volontari: installare quanto prima «delle videotrappole per garantire una maggiore vigilanza nelle campagne ( sistema molto diffuso anche nei comuni viciniori)» e convocare «un tavolo tecnico con tutti i soggetti portatori di interessi (Associazioni di Categoria, Associazioni di Volontariato e di Protezione Civile, Consorzi), Enti (Regione, Parco, Città Metropolitana, Comune, Comitati di Quartiere) e Forze dell'Ordine al fine di costituire una "task force" che monitori il fenomeno e che costituisca delle squadre per la vigilanza costante sul territorio in modo da scoraggiare e dissuadere i soliti malintenzionati».
«Questo fenomeno è molto pericoloso per l'ambiente e per la salute – spiegano i volontari - ed è la conseguenza della scellerata pratica dell'abbandono dei rifiuti e lo smaltimento illecito degli stessi attraverso gli incendi».
«La propagazione di tanti incendi – ha sottolineato il comandante dei SASS Puglia, Luigi Presicce - rappresenta un serio pericolo per l'incolumità delle persone e per l'ambiente. In alcuni casi a seconda della tipologia di rifiuti che si bruciano, possono esserci conseguenze per le colture, l'aria e l'acqua, oltre che per la salute».
Sulla stessa linea anche il responsabile cittadino di Fare Verde, Beppe Cazzola. «Il rischio – ha spiegato Cazzolla - è che si propaghino nell'aria diossine e sostanze microinquinanti in concentrazioni significative, in grado di mettere a repentaglio la salute pubblica e di inquinare le colture della zona, con conseguenze anche per gli alimenti sia di origine vegetale che animale, senza dimenticare che il propagarsi degli incendi mette a repentaglio la sopravvivenza stessa delle flora e della fauna che rappresentano la peculiarità del nostro territorio mettendo a rischio la salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità».
Due, allora, le strade indicate dai volontari: installare quanto prima «delle videotrappole per garantire una maggiore vigilanza nelle campagne ( sistema molto diffuso anche nei comuni viciniori)» e convocare «un tavolo tecnico con tutti i soggetti portatori di interessi (Associazioni di Categoria, Associazioni di Volontariato e di Protezione Civile, Consorzi), Enti (Regione, Parco, Città Metropolitana, Comune, Comitati di Quartiere) e Forze dell'Ordine al fine di costituire una "task force" che monitori il fenomeno e che costituisca delle squadre per la vigilanza costante sul territorio in modo da scoraggiare e dissuadere i soliti malintenzionati».