Rossi: «Giovani attratti dal mito fasullo della criminalità»
Le vedette percepivano 300-500 euro a settimana, gli spacciatori 1.000. E chi faceva un buon lavoro poteva arriva a 5mila euro
lunedì 21 febbraio 2022
22.42
«Troppi giovani sono ancora attratti dal mito fasullo della criminalità organizzata», anche perché su certi territori la mafia agisce come «welfare, garantendo a una serie numerosissima di persone lavoro e assistenza».
Lo hanno detto il procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi e il procuratore aggiunto, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia, Francesco Giannella, descrivendo il fenomeno criminale accertato su Bitonto. «Dove lo Stato non riesce ad assicurare capillarmente lavoro, assistenza e benessere, - ha spiegato Giannella - arriva la mafia, garantendo mantenimento alle famiglie dei detenuti, assistenza legale. Nelle zone ad alta penetrazione criminale il welfare lo fa la mafia, non lo fa lo Stato».
E la stessa popolazione «in certi territori evidentemente vede in queste organizzazioni qualcosa di più credibile, di più forte dello Stato - continua - , che non viene visto come amico, come alternativa possibile, ma come nemico, invece l'organizzazione criminale come un socio».
Lo hanno detto il procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi e il procuratore aggiunto, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia, Francesco Giannella, descrivendo il fenomeno criminale accertato su Bitonto. «Dove lo Stato non riesce ad assicurare capillarmente lavoro, assistenza e benessere, - ha spiegato Giannella - arriva la mafia, garantendo mantenimento alle famiglie dei detenuti, assistenza legale. Nelle zone ad alta penetrazione criminale il welfare lo fa la mafia, non lo fa lo Stato».
E la stessa popolazione «in certi territori evidentemente vede in queste organizzazioni qualcosa di più credibile, di più forte dello Stato - continua - , che non viene visto come amico, come alternativa possibile, ma come nemico, invece l'organizzazione criminale come un socio».