Ruggiero su Bosch: «Nessuno si permetta di giocare con il futuro di centinaia di famiglie»
Una nota della parlamentare bitontina sui presunti 620 esuberi nello stabilimento di Bari
venerdì 31 dicembre 2021
«In queste ore il Gruppo Bosch in Italia avrebbe smentito la notizia dei 620 esuberi relativi allo stabilimento di Bari, che aveva destato così tanta preoccupazione nella giornata di ieri. L'impressione è che nel creare questo clima di confusione qualcuno voglia approfittarne. Nessuno si permetta di giocare con il futuro di centinaia di famiglie».
Così la deputata bitontina del MoVimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero.
«Settimane fa – continua – avevo sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico a mantenere alta l'attenzione sull'impianto barese. Giova ricordare che nello stabilimento l'85% della produzione è legata alla motorizzazione diesel e benzina, livelli destinati ad abbassarsi a causa delle limitazioni europee sull'inquinamento entro il 2035. Di fronte a questo quadro – sottolinea Ruggiero - se non vogliamo essere superati ancora una volta dalla Cina, è chiaro che Bosch deve presentare un piano di conversione per affrontare nel migliore dei modi la transizione ecologica, preparandosi alle sfide dei prossimi anni e, soprattutto, tutelando i livelli occupazionali. In questo senso tutte le istituzioni, dalla Regione Puglia al Ministero dello Sviluppo Economico, devono dare il proprio contributo per tutelare lo stabilimento di Bari», conclude.
Così la deputata bitontina del MoVimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero.
«Settimane fa – continua – avevo sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico a mantenere alta l'attenzione sull'impianto barese. Giova ricordare che nello stabilimento l'85% della produzione è legata alla motorizzazione diesel e benzina, livelli destinati ad abbassarsi a causa delle limitazioni europee sull'inquinamento entro il 2035. Di fronte a questo quadro – sottolinea Ruggiero - se non vogliamo essere superati ancora una volta dalla Cina, è chiaro che Bosch deve presentare un piano di conversione per affrontare nel migliore dei modi la transizione ecologica, preparandosi alle sfide dei prossimi anni e, soprattutto, tutelando i livelli occupazionali. In questo senso tutte le istituzioni, dalla Regione Puglia al Ministero dello Sviluppo Economico, devono dare il proprio contributo per tutelare lo stabilimento di Bari», conclude.