Sabato riapre la Siciliani Carni sulla Bitonto-Palo
Tamponi e test sierologici a tappeto per una riapertura graduale
giovedì 30 aprile 2020
16.22
«La Siciliani Carni S.p.A. si prepara a ripartire in condizioni di massima sicurezza, attraverso un protocollo rigoroso e all'avanguardia in Italia elaborato dalla Società, di concerto con le autorità sanitarie e di controllo. Una riapertura graduale che avverrà a partire da sabato 2 maggio, dopo aver effettuato un doppio screening – prima a mezzo tamponi e poi mediante test sierologici – su tutti i lavoratori che avranno accesso in stabilimento». Inizia così la comunicazione attraverso cui l'azienda di macellazione, ubicata sulla Bitonto-Palo del Colle e investita nelle scorse settimane da una serie di contagi da Coronavirus, ha informato sull'imminente ripartenza delle attività.
«In stretto coordinamento con le autorità sanitarie – spiegano dall'azienda - dopo aver individuato le prime positività, è stato deciso, in modo responsabile e rigoroso, di sospendere l'attività del reparto interessato, sottoponendo i relativi lavoratori al test diagnostico tramite tampone orofaringeo per individuare i positivi e procedere al loro isolamento. Tale strategia di screening è stata successivamente estesa a tutto il personale rimanente. Una decisione che ha comportato un importante investimento, ma che si è ritenuta necessaria allo scopo di tutelare in primis la salute dei lavoratori, visto che la stragrande maggioranza di coloro che sono risultati positivi dopo i primi tamponi erano, di fatto, completamente asintomatici e in perfette condizioni di salute».
Dalla Siciliani tengono poi a far sapere di come, lo scorso 23 aprile, siano state sospese tutte le attività «per senso di responsabilità, senza che fosse intervenuto alcun provvedimento delle autorità preposte». La società ha poi deciso di eseguire un ulteriore screening, mediante test sierologici, sui soggetti già risultati negativi al tampone per assicurare la riammissione in stabilimento dei soli soggetti non affetti da COVID-19.
«Ora – si legge ancora nella nota stampa - dopo aver definito un ulteriore rafforzamento del proprio protocollo, in perfetta sintonia con le autorità sanitarie, si prepara a far ripartire la macchina aziendale, consapevole di giocare un ruolo imprescindibile all'interno della filiera agroalimentare, operando in un settore essenziale nell'attuale emergenza sanitaria nazionale. A tutela dei consumatori, si ribadisce quanto già chiarito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare: cibo e carni non sono e non possono essere fonte o veicolo di trasmissione del virus».
«In stretto coordinamento con le autorità sanitarie – spiegano dall'azienda - dopo aver individuato le prime positività, è stato deciso, in modo responsabile e rigoroso, di sospendere l'attività del reparto interessato, sottoponendo i relativi lavoratori al test diagnostico tramite tampone orofaringeo per individuare i positivi e procedere al loro isolamento. Tale strategia di screening è stata successivamente estesa a tutto il personale rimanente. Una decisione che ha comportato un importante investimento, ma che si è ritenuta necessaria allo scopo di tutelare in primis la salute dei lavoratori, visto che la stragrande maggioranza di coloro che sono risultati positivi dopo i primi tamponi erano, di fatto, completamente asintomatici e in perfette condizioni di salute».
Dalla Siciliani tengono poi a far sapere di come, lo scorso 23 aprile, siano state sospese tutte le attività «per senso di responsabilità, senza che fosse intervenuto alcun provvedimento delle autorità preposte». La società ha poi deciso di eseguire un ulteriore screening, mediante test sierologici, sui soggetti già risultati negativi al tampone per assicurare la riammissione in stabilimento dei soli soggetti non affetti da COVID-19.
«Ora – si legge ancora nella nota stampa - dopo aver definito un ulteriore rafforzamento del proprio protocollo, in perfetta sintonia con le autorità sanitarie, si prepara a far ripartire la macchina aziendale, consapevole di giocare un ruolo imprescindibile all'interno della filiera agroalimentare, operando in un settore essenziale nell'attuale emergenza sanitaria nazionale. A tutela dei consumatori, si ribadisce quanto già chiarito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare: cibo e carni non sono e non possono essere fonte o veicolo di trasmissione del virus».