Saltò in aria su una mina in Libano: tutti in piedi per Giovanni Memoli
Il suo sacrificio per la Patria celebrato in un VIDEO col conferimento del Premio Internazionale Giuseppe Sciacca in Vaticano
lunedì 11 novembre 2019
8.16
«Nel 2011, durante una missione militare in Libano, nel Leonte, mentre era alla guida di un mezzo militare facente parte di un convoglio logistico, a causa dell'esplosione di un ordigno esplosivo, riportava diverse ferite e la perdita della vista. Da qui il riconoscimento al Primo Maresciallo Ruolo d'Onore, Giovanni Memoli».
Con questa motivazione la giuria del premio internazionale Giuseppe Sciacca ha consegnato ieri, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, il "Premio Speciale della Giuria" per la categoria "Attività Istituzionali" a un bitontino valoroso che, a 8 anni da quel terribile 27 maggio in cui fu a un passo dalla morte a centinaia di migliaia di chilometri da casa, porta ancora ben visibili sul suo corpo le ferite riportate in quella tremenda deflagrazione.
Proprio a quel valore e a quelle ferite è stato tributato il lungo e commosso applauso con cui l'intera Aula Paolo VI in Vaticano ha accompagnato, alzandosi tutta in piedi, la consegna del prestigioso riconoscimento dalle mani del generale dell'Esercito Italiano, Gerardo Restaino. Una standing ovation che ha il sapore di riscatto per il Primo Maresciallo di Bitonto, dopo tante sofferenze legate non solo alle ferite del corpo ma anche a quelle, ben più profonde, dell'animo per uno Stato che non sembra aver riconosciuto appieno il suo valore.
«Grazie a chi mi ha considerato stavolta – ha commentato Memoli, ancora commosso - grazie del Premio Giuseppe Sciacca».
Poche parole a fare da contraltare al grande sacrificio di cui è stato protagonista per onorare in maniera degna quella Patria che non ha mai smesso di essere al centro del suo cuore.
Con questa motivazione la giuria del premio internazionale Giuseppe Sciacca ha consegnato ieri, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, il "Premio Speciale della Giuria" per la categoria "Attività Istituzionali" a un bitontino valoroso che, a 8 anni da quel terribile 27 maggio in cui fu a un passo dalla morte a centinaia di migliaia di chilometri da casa, porta ancora ben visibili sul suo corpo le ferite riportate in quella tremenda deflagrazione.
Proprio a quel valore e a quelle ferite è stato tributato il lungo e commosso applauso con cui l'intera Aula Paolo VI in Vaticano ha accompagnato, alzandosi tutta in piedi, la consegna del prestigioso riconoscimento dalle mani del generale dell'Esercito Italiano, Gerardo Restaino. Una standing ovation che ha il sapore di riscatto per il Primo Maresciallo di Bitonto, dopo tante sofferenze legate non solo alle ferite del corpo ma anche a quelle, ben più profonde, dell'animo per uno Stato che non sembra aver riconosciuto appieno il suo valore.
«Grazie a chi mi ha considerato stavolta – ha commentato Memoli, ancora commosso - grazie del Premio Giuseppe Sciacca».
Poche parole a fare da contraltare al grande sacrificio di cui è stato protagonista per onorare in maniera degna quella Patria che non ha mai smesso di essere al centro del suo cuore.