San Valentino, il sindaco di Bitonto invita a visitare l'omonima chiesa
Scrigno del XII secolo, è tornata a nuova vita dopo il restauro di piazza Caduti del Terrorismo
lunedì 14 febbraio 2022
13.21
Dopo i recenti lavori di restauro di piazza Caduti del Terrorismo, è tornata a nuovo splendore anche la chiesa di San Valentino, un autentico piccolo scrigno nel centro abitato di Bitonto.
Nella giornata in cui la Chiesa cattolica festeggia il Santo e martire di origini ternane, istituita da Papa Gelasio I nel 496, anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha voluto invitare tutti a visitare la piccola pieve: «A proposito di San Valentino avete mai visitato la "sua" recuperata Chiesa, in Piazza Caduti del Terrorismo ? Dopo i recenti lavori sulla Piazza è ormai unita all'area pedonale. Sicura tappa di "Cortili Aperti" 2022», ha già annunciato il primo cittadino con un post apparso sulla sua pagina Facebook.
LA CHIESA DI SAN VALENTINO
Come ricorda il sito comunale, la piccola chiesa fu «fondata nella prima metà del XII secolo, è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura è rimasta intatta. La Chiesa fu dedicata a San Valentino antico patrono della città e apparteneva ai Benedettini di Cava de' Tirreni».
Da un punto di vista architettonico, San Valentino ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti. Le cupole, all'esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
«Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità - ricordano ancora le informazioni presenti sul sito comunale -, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell'organismo compositivo architettonico. Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Per antica tradizione i vescovi eletti di Bitonto - si legge ancora - si vestivano dei paramenti pontificie in quella chiesa per poi procedere al solenne ingresso in città e prendete possesso della cattedra vescovile».
È forse giunto il momento, anche per tanti bitontini che hanno ricordato il suo primo restauro del 1990, di tornare a visitare un piccolo gioiellino di una città troppo spesso poco considerata negli itinerari turistici e che invece intende cambiare passo definitivamente grazie ad un patrimonio storico-architettonico inestimabile, da far invidia a tanti.
Nella giornata in cui la Chiesa cattolica festeggia il Santo e martire di origini ternane, istituita da Papa Gelasio I nel 496, anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha voluto invitare tutti a visitare la piccola pieve: «A proposito di San Valentino avete mai visitato la "sua" recuperata Chiesa, in Piazza Caduti del Terrorismo ? Dopo i recenti lavori sulla Piazza è ormai unita all'area pedonale. Sicura tappa di "Cortili Aperti" 2022», ha già annunciato il primo cittadino con un post apparso sulla sua pagina Facebook.
LA CHIESA DI SAN VALENTINO
Come ricorda il sito comunale, la piccola chiesa fu «fondata nella prima metà del XII secolo, è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura è rimasta intatta. La Chiesa fu dedicata a San Valentino antico patrono della città e apparteneva ai Benedettini di Cava de' Tirreni».
Da un punto di vista architettonico, San Valentino ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti. Le cupole, all'esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
«Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità - ricordano ancora le informazioni presenti sul sito comunale -, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell'organismo compositivo architettonico. Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Per antica tradizione i vescovi eletti di Bitonto - si legge ancora - si vestivano dei paramenti pontificie in quella chiesa per poi procedere al solenne ingresso in città e prendete possesso della cattedra vescovile».
È forse giunto il momento, anche per tanti bitontini che hanno ricordato il suo primo restauro del 1990, di tornare a visitare un piccolo gioiellino di una città troppo spesso poco considerata negli itinerari turistici e che invece intende cambiare passo definitivamente grazie ad un patrimonio storico-architettonico inestimabile, da far invidia a tanti.