Scovata "cupa" della droga. Arrestato un pusher 23enne

All'interno di uno scantinato di via Spadolini rinvenute 174 dosi di marijuana, hashish e cocaina

martedì 2 ottobre 2018 13.43
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, diretti dal capitano Vito Ingrosso, e della Stazione di Bitonto, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto ed alla prevenzione dei reati in materia di droga, hanno stretto le manette ai polsi di un 23enne del luogo, Alessandro Ruggiero.

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine e legato ad uno dei più agguerriti gruppi criminali di Bitonto, il clan Conte, che hanno nelle case popolari di via Spadolini, nel quartiere popolare 167, il loro luogo di raccolta, è stato tratto in arresto poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il giovane, secondo quanto appurato dalle attività investigative condotte dai militari della Stazione cittadina, al comando del maresciallo maggiore Giuseppe Salierno e consistite nello svolgimento di accurati servizi di osservazione e pedinamento, era ormai, da svariati giorni, dedito allo spaccio al minuto di sostanze stupefacenti.

Adibito uno scantinato a "cupa", nascondiglio ove gestiva le ordinazioni, le consegne e la custodia della droga, il giovane 23enne alla vista dei militari dell'Arma ha cercato di sottrarsi alla cattura, nascondendosi nello stesso locale. A nulla, però, gli è valso il tentativo, in quanto i Carabinieri, dopo aver forzato la serratura della porta, hanno bloccato il 23enne, unitamente ad un acquirente.

Nel locale un borsone pieno delle più svariate droghe: circa 40 bustine di marijuana per un peso complessivo di 100 grammi, 57 involucri di hashish per un peso di 82 grammi ed infine 77 involucri di cocaina per un peso di quasi 35 grammi. La perquisizione personale consentiva di ritrovare nelle tasche del pusher circa 785 euro in contanti, provento di poche ore di attività di spaccio.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro penale, mentre il 23enne, condotto in caserma e tratto in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato tradotto presso la casa circondariale di Bari.